Se per caso vi capitasse di fare colloqui di lavoro in America, per assumere giovani laureati o meno, notereste che è d’abitudine mettere al primo posto nel curriculum vitae le esperienze sportive a livello agonistico. Strana cosa, si potrebbe pensare: come può essere la carriera sportiva più importante delle esperienze lavorative o dell’università frequentata? A quanto pare uno sport praticato a livello agonistico può darti tante chance quante una buona università in certe realtà lavorative! Immaginiamo un giovane ragazzo texano che, uscito dall’università di business administration (economia e commercio), sta cercando lavoro: che cosa sarà più interessante per chi lo deve assumere, il fatto che abbia giocato nella squadra del college di football americano come linebacker sviluppando capacità come la gestione della squadra di difesa, la capacità di leggere le mosse dell’avversario, l’intuito sportivo, la responsabilità, il senso del dovere oppure due nozioni, peraltro ovviamente semplificate, riguardo al funzionamento dei mercati finanziari?
Non dico che studiare sia inutile, altroché: è ovvio che certe mansioni non si possono ricoprire senza certe conoscenze, ma è anche ovvio che le nozioni non sono di per sé sufficienti per ...
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