“Confesso che leggo il vostro sito con una certa curiosità.
Non sono un Rams, non sono un anti-Rams, non sono nemmeno di Milano. Sono solo un amante del football americano, giocatore tanti anni or sono, oggi solo spettatore di uno sport che tanto mi ha dato e che, forse, io ho solo bistrattato perché poco gli ho dato in cambio. In qualsiasi cosa che uno fa (nella vita come nello sport), se la si fa con la passione, le vittorie saranno gratificanti e le sconfitte saranno fortificanti, ma se la passione non c’è non si va da nessuna parte. Per questo considero i Rams illuminanti. Gli “arieti verdi” furono i primi a capire tanti e tanti anni fa che se la passione veniva prevaricata da interessi personali non aveva molto senso andare avanti, o comunque non aveva senso appartenere a quel mondo. Oggi le cose sono simili e però sono anche diverse allo stesso tempo. In tempi in cui spesso si perdono di vista gli obiettivi (più che obiettivi forse si sono persi di vista i passi per arrivarci) dove si vuole tutto e subito (e perché no, magari anche in modo semplice), mi pare di vedere i Rams, quei Rams Milano con dei principi condivisibilissimi, zoppicare un po’.Perché penso questo. Perché scelte strategiche controcorrente – per quanto uno ci creda – molte volte diventano controproducenti e non salvaguardano una famiglia che merita spesso più attenzione. I Rams Milano sono una grandissima famiglia. Una famiglia invidiata. Sarebbe ipocrita pensare che il mondo del football tricolore sia rappresentato solo dalla FIF. Non è così e lo sanno anche i sassi. Il football tricolore in massa (o quasi massa) viaggia sotto la bandiera Fidaf, e le altre famiglie della FIF pian piano sono sempre più in difficoltà perché gli stimoli sono diversi. Il confronto è diverso e non lo si può negare. Si potrà anche dire che sono brutti e cattivi ma in Fidaf ci sono competizioni più stimolanti ed interessanti. E se questa è la realtà (perché lo è) evidentemente la FIF non ha saputo cogliere i frutti che ha seminato, oppure non ha saputi farli crescere. Non si chiama irriconoscenza o mancanza di rispetto, perché accontentarsi quando c’è un mondo che offre stimoli più importanti? Non ho detto diversi ma più importanti. I Rams Milano – per quanto le ultime righe possano sembrare critiche – sono invidiati. Invidiati perché hanno un ottimo gruppo di giocatori, di dirigenti e di allenatori, sono una famiglia insomma, sono una ottima famiglia. Ma perché la famiglia sia ancora più forte ed unita ha bisogno anche del confronto con l’esterno. Nel caso dei Rams il confronto non può essere il campionato FIF, o la tradizionale rivalità con Brescia (o quello che ne resta, perché la verità è anche questa). E non può essere nemmeno l’accontentarsi di aver vinto il XXXIII Superbowl targato FIF, perchè nella storia rimarrà un titolo di carta, perché se il Superbowl italiano, quello vero, può essere “annacquato” dagli stranieri, l’Italian Bowl non lo è, e quest’ultimo si gioca pure a undici, e non a nove. E la scusante non può nemmeno essere l’eccessiva pressione finanziaria sui costi di una stagione. Perché i Rams sono i Rams, e perché nel circondario di Milano … c’è solo l’imbarazzo della scelta con cui confrontarsi, che non possono essere solo gli ex avversari (una volta in FIF) degli Hammers, o gli storici rivali dei Seamen, ma anche tante altre realtà. Allora mi chiedo se per i Rams non sia il caso di fermare un momento, basta un momento, il proprio pensiero e dare dei traguardi finalmente concreti alla propria famiglia. Che oggi come oggi non sa quando si confronterà, contro chi si confronterà e con quali ambizioni. Perché è già delusa da uno stop molto lungo mentre vede altre famiglie “vicine” che invece soffrono (sportivamente parlando). Io non sono una voce fuori dal coro, perché non faccio parte del coro. Ma faccio parte di quella schiera (e vi assicuro che sono tanti, anche quelli che molto spesso vi prendono pubblicamente in giro) che vorrebbero vedere i Rams Milano, non tanto in Fidaf (che poi alla fine diciamolo: ma chi se ne frega) ma nel mucchio a prendersi il meritato spazio che gli spetta.
Forza Rams.”
Riccardo Bettonte
Email ricevuta il 12-3-13 alla quale risponderemo domani