Le regole. Tutti ne parlano pochi le osservano
L’Italia è da sempre considerata la patria del diritto. I nostri codici, le nostre leggi, da un po’ anche la nostra costituzione sono prese ad esempio da tutti i giuristi del mondo. Una volta nelle scuole veniva insegnata educazione civica, oggi dopo un po’ di anni che questo non avviene più, si comincia a rimpiangere quegli insegnamenti. Ognuna delle persone che prende il potere sia esso quello dell’amministrare del condominio, di una federazione, di una società o del governo della nazione, la prima cosa che dice è che da oggi in poi non sarà più tollerato il mancato rispetto delle regole Ovviamente tale annuncio viene accolto con grande gioia da chi queste regole dovrà osservarle, perché immediatamente è convinto che visto che tutti gli altri dovranno rispettare le regole sarà più facile per lui non farlo. L’importante è avere un amico nella stanza dei bottoni che nasconda il favore. Poi i favori si moltiplicano, nel frattempo si apre un debito di riconoscenza verso colui il quale ha nascosto la magagna, il quale ovviamente presenterà il conto in occasione delle elezioni. Elezioni dove il giorno dopo l’elezione dello stesso, sarà proclamato che da domani in poi nulla sarà più tollerato. Così si va avanti anno dopo anno, legislazione dopo legislazione. Come risolvere questo problema? La soluzione non è facile, visto che stiamo parlando di mentalità secolari ma credo che la strada della trasparenza sia una buona via. Un giocatore, una società, non può pagare la quota ed è effettivamente in difficoltà? Bene i capitani della squadra o i consiglieri dell’associazione decidono insieme come comportarsi e ne valutano l’effettiva buona fede, dopo di che decidono per il bene della squadra o dell’associazione. Se viceversa la cosa viene gestita da uno solo, il comportamento genera clientelismo e questo non dovrebbe essere accettabile. Diventa veramente infame quando poi questa cosa viene sbandierata per giustificare una porcheria, inoltre la cosa denuncia una mancanza totale di at
tenzione verso i ragazzi. Facciamo un esempio: un dirigente deve pagare una multa, o una tassa , la paga con un anno di ritardo con un assegno, magari nel frattempo ha fatto fare le tute e le borse per la sua società, l’assegno viene versato e risulta scoperto. Ora mi chiedo vi andrebbe bene che questo dirigente insegni la lealtà a vostro figlio? Vi sembra un comportamento da tenere nascosto, da difendere, o vi sembra un comportamento da sanzionare pesantemente? Io credo che qualsiasi persona in difficoltà debba essere aiutata ma a condizione che si impegni per uscire dalle difficoltà, ma credo soprattutto che la cosa debba avvenire alla luce del sole e non come favore personale così da farsi la propria clientela. Sappiamo per esempio che i Blackhorse sono stati in difficoltà lo scorso campionato, noi come tutte le altre squadre furono avvertite del mancato pagamento ed insieme decidemmo di aspettare dilazionandolo , ma lo abbiamo fatto di comune accordo, alla luce del sole. Tutti ne erano informati. Ad oggi la FIF a.s.d. aspetta ancora il pagamento promesso, ma tutti ne erano e ne sono a conoscenza. Come si fa a pretendere dai propri giocatori il rispetto delle regole se non le si rispetta per primi? Cosa è il clientelismo e cosa sono i favoritismi? Una volta eravamo la patria del diritto ma le regole erano chiare, facili da rispettare e le eccezioni erano codificate e pubbliche. Oggi amiamo regole incomprensibili, in cui se anche vuoi rispettarle sei comunque in torto , cosi ogni cosa che ti viene concessa passa come un favore, in modo tale da tenerti in debito. Noi cerchiamo di tornare alle origini, magari in tre, forse solo nei confronti dei nostri giocatori, ma impegnandoci perché ciò si possa realizzare.