33° SUPERBOWL

Quella sera non lo sapevamo, non ce ne rendevamo conto, solo dopo abbiamo capito: quella sera ci ha fatto vincere l’unità, la coesione, la fratellanza. Ho capito solo ora cosa voleva dire il Kaiser ad inizio stagione quando ci ammazzava sul campo da atletica, sull’erba, sulle collinette, sul cemento, e ci diceva: “dovete sostenervi! aiutatevi! dovete arrivare ad essere TUTTI UNITI IN UN SOLO CORPO, CON UNA SOLA TESTA, UN UNICO RESPIRO, E SOPRATTUTTO UN UNICO CUORE”.

Quella sera ho fatto due fumble, uno dei quali ci è anche costato molto, ma non c’è stato nessuno dei miei compagni che mi ha urlato o sgridato; mi sono stati vicino e mi hanno protetto (la defence ha intercettato proprio l’azione successiva, e la offence è stata prontissima a recuperare il mio secondo fumble), e soprattutto mi hanno dato la forza e il coraggio di rientrare in campo e di fare meglio. Questa partita è il frutto di tanti allenamenti, fatiche, sacrifici, errori e miglioramenti. Non pensiamo comunque di essere arrivati e di non aver più nulla da imparare (questo tipo di errore già lo abbiamo fatto durante questa stagione): ora si ricomincia proprio da quest’ultima partita, nella quale nonostante la vittoria abbiamo fatto molti errori;
ormai si sa, “la gente come noi non molla mai”, nemmeno quando vince.
POLLO #28

Eravamo nel tunnel del campo di Bresso: pronti per per giocare la finale. Prima della chiama dello speaker,  di fronte a me vedevo solo maglie blu pronte per il loro ingresso in campo. Guardavo negli occhi il mio avversario: almeno 20 kili e 10 centimetri abbondanti più di me; pensavo a quanto sarebbe stato forte e a quanto male avrebbero fatto i suoi colpi. Un po’ timoroso mi sono girato a guardare i miei compagni: ho incontrato gli occhi di Nitro, di Bumbu, di Bush, di Fra, di Prangi, ne cito solo alcuni ma dovrei nominare tutti i RAMS. Mi ricordo i loro occhi ora come in quell’istante!!! Erano i miei compagni: quelli che non mollano mai, quelli che danno tutto ogni allenamento accanto a me, che non vorrei mai deludere perche so che loro non deluderanno mai me; erano i compagni di mille battaglie, battaglie che poi sotto la doccia riecheggianno tra le risa e gli sguardi complici di ragazzi che insieme ne hanno vissute tante!!!! Le mie paure erano svanite, mi girai a riguardare quelle maglie blu, ma dai miei occhi il timore era sparito, dietro di me c’erano loro, i miei fratelli, e con loro quei 20 kili e 10 centimetri non facevano più paura. Così in ogni momento di difficoltà, in ogni partita, a scuola, ho imparato che io “sono” con i RAMS e non posso deluderli, non voglio. Per questo ogni allenamento, ogni verifica, ogni sacrificio lo faccio con il sorriso sulle labbra e la forza di 40 arieti che lottano con me .Per queste ragioni siamo riusciti a ripartire dopo la cocente sconfitta dello scorso anno. Allo stesso modo, anche dopo la straordinaria vittoria del Superbowl di quest’anno, la mattina mi sono svegliato contento, ma non ancora pienamente soddisfatto, bensì pronto a ricominciare a lavorare, a migliorare per raggiungere nuovi obiettivi e crescere come persona e come giocatore insieme a tutta la mia squadra.

“Muro”  # 18