Settembre tempo di camp.
Sabato 8 settembre al Saini alle 10.00 oltre a noi si riunirà per il suo camp la squadra degli arbitri. Credo che sia la squadra più forte che la FIF a.s. sia riuscita a formare e ad unire canalizzando la passione e lo spirito di sacrificio di persone di età, sesso e interessi diversi. Grazie alla loro professionalità, pazienza e umiltà la loro squadra è riuscita a ribaltare la concezione che insultare o contestare un arbitro fosse una cosa normale, tollerata o tollerabile. Oggi chi insulta un arbitro o gli manca di rispetto, pe rlo meno sui nostri campi, appare come uno stupido e questo è forse la più grande delle nostre vittorie come associazione. In molti sport è stata annunciata tolleranza zero o multe a chi avesse contestato platealmente le decisioni degli arbitri, ma non si sono rivelati deterrenti efficaci. Non è la paura di sanzioni economiche che modifica convinzioni radicate, ma tanta umiltà e passione, oltre la convinzione di essere nel giusto, che piano, piano ha saputo far capire a giocatori ed allenatori, non certo che gli arbitri non sbagliavano, ma che essi avessero fatto tutto perché ciò non succedesse. L’essersi messi sullo stesso piano dei giocatori, spesso pagando al posto che essere pagati per arbitrare, è stata la dimostrazione che solo la passione richiamava loro a vestire la maglia a strisce bianca e nera. Nessun arbitro ha mai insultato un giocatore che sbaglia una ricezione vanificando una bella azione, essendo tutti convinti che lo stesso avesse fatto tutto ciò che poteva per completare il passaggio, cosi non
si capisce perché bisognasse insultare un arbitro che avesse effettuato una chiamata sbagliata, ammesso che fosse sbagliata, sapendo che il suo scopo non era già quello di danneggiare qualcuno, ma bensì quello di tutelare l’incolumità di tutti i giocatori in campo e il rispetto delle regole. Non esisterà mai un arbitro che non sbaglia, così come non esisterà mai nessuno che non sbaglia. I nostri arbitri sono però riusciti pur con pochi mezzi, poche sono le società che hanno messo a loro disposizione i filmati delle partite per esempio, a migliorare di anno in anno. I lusinghieri giudizi che il supervisor dei Ref della NFL Red Cashion, gli ha rivolto dopo aver visonato il loro comportamento al 31° Superbowl di Torino, potevano essere la loro consacrazione, ma giustamente è stato vissuto come uno stimolo alla crescita e non come un punto di arrivo. Sabato si ritroveranno e speriamo che a loro si uniscano altri nuovi componenti, che abbiano il coraggio di affiancarli in quello che è il più grande gesto di affetto verso uno sport: permettere ad altri di poterlo praticare in sicurezza, nella convinzione che meno si apparirà e meglio si sarà fatto. In un mondo in cui molti sono disposti a compromessi o a gesti degradanti pur di apparire, la loro scelta non può che meritarsi il nostro rispetto. Il loro grande merito è l’averci insegnato che gli arbitri non sono nemici dei giocatori ma i loro migliori alleati e che non agiscono contro un giocatore ma a tutela degli stessi. Obbligatorio il nostro in bocca al lupo per la stagione ed il nostro grazie per averci fatto crescere.
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Marco intanto è stato operato ieri. Intervento riuscito perfettamente. Stop pe r 45 giorni ma tanta voglia di ricominciare. Il count down è già iniziato.