Prima visita, grande soddisfazione

Entrando in questa azienda italiana si capisce perché il made in Italy abbia ancora una grande attrattiva. Prima ancora di parlarvi di come è organizzata questa società, quello che stupisce è il clima che vi regna all’interno. Volti sorridenti, malgrado siano i primi giorni dopo il rientro dalle ferie, sorrisi, saluti cordiali, efficienza e gentilezza. Rispetto per i vari ruoli con la giusta valorizzazione per ognuno di essi. In una azienda così, vorremmo lavorare tutti. La stessa impressione di efficienza, competenza e pulizia l’avevamo avuta quando con Mike Lodish avevamo visitato la Ferrari, ma li, forse anche per i ritmi frenetici, c’era meno spazio per i sorrisi. Dopo un eccellente pasto, difficile mangiare male in Emilia, abbiamo cominciato a parlare di quello che era lo scopo del nostro viaggio: riuscire a fare le divise da gioco in Italia a costi sostenibili per le nostre quadre. Tecnici preparati e competenti hanno visionato la grande campionatura che gli abbiamo messo a disposizione e siamo rimasti colpiti da una serie di limiti che ci hanno posto. In questa fabbrica niente viene utilizzato che possa arrecare danni o allergie ai fruitori. Quando suggerivamo l’utilizzo di materiali un po’ più scadenti per ottenere un costo inferiore, sembrava di assistere ad un famoso  spot pubblicitario. Perfino il cellophane che chiudeva i pacchi in spedizione è stato abolito perché da questa fabbrica tutto deve uscire con materiali certificati, siano essi i tessuti, gli inchiostri. Perfino le lampo ed appunto gli scatoloni o i sacchetti da imballo sono anallergici. Si questa è l’Italia che ci piace, questa è l’Italia che diffonde nel mondo il made in Italy. Da questa fabbrica saremo orgogliosi che uscissero le divise da gioco per tutta la FIF a.s.. Mentre finivamo di spiegare le nostre esigenze, mi sono reso conto che c’era una squadra a cui nessuno aveva mai pensato di realizzare una divisa, non modificandola esteticamente, ma migliorandone la qualità ed il taglio. Due telefonate veloci al  coach di questa  squadra ed è partito lo studio delle divise degli arbitri che ci auguriamo di vedere a breve sulle spalle, non solo degli arbitri italiani, ma anche su quelle degli arbitri europei. Noi non insegniamo agli americano a giocare a football, ma loro non insegnino  a noi come realizzare un vestito, sia esso uno smoking,  una divisa da football o la divisa di un arbitro. Lo studio dei campioni è partito, a giorni dovremo avere i primi risultati, mentre possiamo già garantirvi che per il tempo libero difficilmente troverete di meglio sul mercato, in base anche ad un rapporto qualità prezzo. Siamo molto soddisfatti di questo contatto e siamo orgogliosi di essere riusciti a definire una intesa per tutte le nostre squadre, oltre che ovviamente per i Rams . Dimenticavo l’azienda come avrete capito è L’Errea, si proprio quella a fianco della zona terremotata, ma loro sono troppo occupati a fare bene per preoccuparsene più di tanto, malgrado anche tra i dipendenti qualcuno sia stato colpito duramente.