Come risolvere un problema.
Ci sono vari modi di affrontare una seconda volta un problema che non si è risolto:
1) Aspettare che lo risolva un altro al nostro posto e condividerne il merito
2) Sostenere che è insuperabile e non risolverlo
3) Aspettare che il problema si risolva da solo.
4) Pensare che il problema non esiste e che sia stato solo un finto problema e che la prossima volta tutto sarà risolto
5) Analizzarlo, scomporlo e capire come si deve fare per risolverlo. Fare tutto ciò che si può fare per cercare di riuscire risolverlo .
Non ci rendiamo conto di quante volte davanti ad una difficoltà, ad un problema siano sempre questi i nostri modi in cui ci approcciamo. Siano questi una partita di football, una interrogazione, la difficoltà a trovare lavoro o a mantenerlo, i rapporti con i nostri figli o qualsiasi altro problema. Una volta l’esperienza che ci tramandavano i nostri genitori e l’educazione che ci veniva impartita ci aiutavano a lottare per venire a capo di qualsiasi problema, poi improvvisamente una intera generazione ha pensato che per i propri figli era troppo difficile applicarsi come avevano fatto loro e cosi, trattandoli come dei deficienti, hanno cercato di risolvere loro tutti i problemi senza rendersi conto che il vero insegnamento sta nell’insegnare a pescare e non nel regalare il pesce. I ragazzi oggi lottano con i genitori sfidandoli, proprio per dimostrargli che non sono deficienti e che si aspettano dagli adulti insegnamenti, non pesci. Vogliono che qualcuno li tempri, gli insegni a lottare per avere qualcosa, qualcosa che sarà magari non firmato, ma conquistato da loro. Non capiscono a fondo cosa succede, ma capiscono che qualcuno li sta truffando. Non capiscono perché devono sputare sangue in alle
namento se poi i problemi gli li devono risolvere giocatori americani pagati, non capiscono perché gli si parla di rispetto di lealtà di etica sportiva e poi non conta se si comportano conseguentemente, ma solo se vincono o se perdono. A nessuno interessa se i ragazzi si divertono, l’importante è solo vincere, oppure perdere ma perché si è venduta la partita. Bene la nostra scelta è diversa, da noi non si paga l’attrezzatura, la quota di associazione è solo cento euro e non si paga nient’altro, non ci saranno giocatori americano a risolverci i problemi, davanti ad una sconfitta o a qualcosa che non funziona, non cerchiamo capri espiatori, non cerchiamo scuse, ci vogliamo abituare ad analizzare e scomporre il problema e cercare di trovare soluzioni. Vogliamo lavorare per riuscire dove non siamo riusciti, incuranti se interessa a qualcuno oltre che a noi. Vogliamo abituarci a non farci abbattere da passi falsi o scivolate, sappiamo che sbagliamo tanto, ma sappiamo che tutti insieme possiamo correggere alcuni degli errori che di volta in volta individuiamo. Abbiamo sbagliato, ho sbagliato. Per fortuna mi sono trovato nella situazione in cui ho sbagliato, perché la prossima volta saprò come non devo fare e cosa posso provare a fare. Magari sbaglierò ancora, ma certamente non nello stesso modo. Errore dopo errore diventeremo sempre più forti perché da noi, è vero che non si paga l’attrezzatura, ma proprio per questo la differenza non la fanno i soldi ma l’impegno e l’umiltà. Un errore è inutile se non lo si capisce o lo si sottovaluta e utile se lo si accetta e lo si corregge. L’analisi è finita da stasera si sperimentano soluzioni.