Meno tre

Quando arrivi all’ultimo allenamento prima del debutto in campionato  ti sembra sempre di dover fare  ancora mille cose. Da una parte vorresti poter posticipare l’esordio, dall’altra non vedi l’ora di renderti conto quanto il lavoro fatto in inverno sia servito. Come sempre il campionato non prevede partite di relax. Giocando ogni domenica il ritmo è serrato e per questo bisogna impegnarsi per portare tutti i giocatori a livelli adeguati cosi da garantirsi sempre qualità e tecnica, chiunque vada in campo. Martedì quarantuno atleti hanno provato gli schemi e si sono adoperati per cercare di guadagnarsi il posto di partenti. Nessuno sconto. Attacco contro difesa come se fossimo in partita. Il football è questo si gioca in un solo modo: cento per cento. Buon allenamento e buoni spunti di riflessione per i coach, unica nota stonata l’infortunio,  lussazione dell’acromion clavicolare, occorso a Bush che lo obbligherà ad uno stop forzato di almeno tre settimane. La speranza o meglio la certezza di rivederlo in campo più forte che mai nel giro di ritorno, per ora ci dovremo accontentare del suo aiuto dalla side line.

In attesa della prima voglio ricordare a chi non c’era  ciò che stava scritto tanti anni fa nel book di presentazione dei Rams del 1983. Sono passati 29 anni ma è sempre attuale.

Che cos’è il football.

Il football è un gioco, non una guerra, è per una domenica pomeriggio, non per sempre. E’ per vincere o perdere, non per vivere o morire. Ma prova a dirlo in primavera, proprio quando la stagione è al culmine. Ascolta il brontolio della folla che presto diventerà un ruggito. Senti la tensione sempre più crescente lungo i bordi del campo dove gli allenatori camminano nervosamente battendo le mani, implorando i giocatori, biascicando imprecazioni o preghiere personali. Solo un gioco, una vittoria o una sconfitta, ma ogni sabato per poche ore è un’unica e definitiva battaglia risolta dalle solite classiche componenti: velocità, forza, abilità, strategia, tattica, coraggio, padronanza di se stessi. (Dal book dei Rams 1983)