Il pensiero della squadra dalle parole di un suo capitano.

Ringrazio i redattori per aver sostituito dopo le ripetute sollecitazioni la fotografia dei Rams Milano, inserita erroneamente e puro titolo rappresentativo dello sport in questione all’interno dell’articolo. La cosa mi ha infastidito parecchio poiché noi RAMS, di cui io sono un giocatore, che apparteniamo alla FIF e non alla FIDAF alla quale appartiene la squadra dell’allenatore in questione, sudiamo in campo e ci battiamo fuori da questo, esattamente per fare in modo che queste cose non accadano e che i giovani come me escano da ambienti insani e corrotti per abbracciare i valori che uno sport nobile e sano come il football sa dare. Voglio sperare che questo avvenimento non infanghi l’immagine del Football Americano in italia, perché sarebbe gravosamente errato e stupido fare di un filo d’erba un fascio, il mio appoggio va al ragazzo vittima di questa situazione a cui do tutto il mio supporto morale e a cui sono vicino come amante del medesimo sport, e la mia critica va diretta a chi non ha saputo prevenire questa situazione vergognosa non domandandosi se una persona con dei precedenti del genere fosse adatta a vivere in mezzo a ragazzi minorenni. Questo è il vero dramma, e questo errore viene da una situazione in cui lo sport viene vissuto superficialmente senza capirne l’importanza sociale; solo così si è potuto pensare di affidare dei ragazzi minorenni a un precedentemente indagato per abusi sessuali. Con questo mio pensiero concludo e voglio ribadire il mio distacco e il distacco dei miei compagni di football da queste situazioni ricordando il mio sostegno al ragazzo in questione.-

Greg Nason

La società preferisce non aggiungere altro a questa vicenda per non essere confusi con chi oggi fa finta di stupirsi dell’accaduto, quando viceversa già da tempo, il giudice della Fidaf, non solo noi, indicava in quella persona, nelle motivazioni di una sentenza con squalifica di quattro mesi, la totale inidoneità di tale persona  all’educazione dei ragazzi delle giovanili., trasmettendo anche i fatti alla procura federale per provvedimenti ulteriori. Ancora tre giorni fa invitavamo tuti a prendere provvedimenti seri per tempo, siamo stati ignorati e derisi.Per questo lasciamo oggi parlare e stracciarsi le vesti a chi non curante dei valori e della responsabilità che fare l’educatore comporta, corre oggi a chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. Nessuno ha ad oggi avuto la sensibilità di ritirare almeno la squadra, ma anzi ha gioito delle vittorie ottenute senza curarsi del prezzo pagato dai ragazzi. Noi rinnioviamo la nostra piena, totale ed assoluta solidarietà alle vittime, sia a quella accertate, sia a quelle che rendendosi complici non si sono resi conto dei gesti aberranti che stavano compiendo.

Mentre è ferma la nostra condanna per chi, sebbene a conoscenza ed avvertito dei rischi e pericoli , ha  permesso, ad un indagato per reati sessuali nei confronti di minori,   di entrare in uno spoglitoio dove i minori si denudano e gli ha anche affidato una squadra   di football femminile. La giustizia farà il suo corso con celerità, ma mi auguro che quella sportiva sia ancora piuù celere e colpisca chi non solo ha permesso ciò, ma ha anche permesso che il nome di tutto il football venga infangato per colpa di pochi irresponsabili.