Con molta umiltà

C’era una volta l’uso di dire vinca il migliore, grazie ad una serie di fattori, tale uso è stato modificato in: non mi importa come, l’importante è che si vinca. Accettato questo modo di pensare ed anzi diffuso a piene mani tale comportamento, ha invaso tutti i campi. Oggi nessuno ammette che chi vince una qualsiasi cosa, sia esso un concorso o una partita lo fa perché è più bravo e se lo è meritato, ma il comune modo d pensare ci porta ad affermare che quello che ha vinto è raccomandato, ha avuto gli arbitri che lo hanno avvantaggiato, si ha vinto ma… e cosi via. In queste affermazioni troviamo il calo di interesse nell’assistere alle partite di football. Una volta ai tempi dei diecimila e più spettatori, tutti i giocatori facevano sacrifici e viaggi per andare ad imparare da chi giocava la finale come migliorarsi, portandosi parenti stretti, amici o fidanzate orgogliosi di far vedere contro chi avevano giocato o contro chi si sarebbero potuti misurare, se fossero riusciti ad imparare meglio e a migliorarsi. Oggi , la maggior parte degli atleti, non solo nel football americano, ritiene che chi si gioca la finale è li perché ha avuto fortuna o perché loro hanno avuto sfortuna, per cui inutile andare a vederli e anzi non ci si va proprio per non legittimare il fatto che qualcuno pensi che sono migliori. Se ci si va, non si guardano le cose belle, ma si cerca il primo errore per dimostrare che la tesi è valida. Io ho imparato che nello sport come nella vita, la fortuna conta, ma rimane ininfluente, alla fine per merito e non certo per fortuna vince sempre il migliore. Per questo vi invito oggi alle 18.00 ha guardare il nostro XXX Super Bowl su Sport Italia 2. Per chi viene all’allenamentolo guardi domani alle 15.00 sempre su Sport Italia 2 e guardi tutte le cose buone che fanno i giocatori ricordandoci che in ogni azione c’è uno che sbaglia, ma c’è anche il merito di chi riesce a farlo sbagliare. Copiamo quello e non crocefiggiamo chi è stato indotto in errore dalla abilità del primo. Ricordiamoci che noi non siamo ultimi per caso, lo siamo perché abbiamo giocato peggio degli altri. Nessuno tragedia, ma tanta umiltà e voglia di imparare. Il gap non era enorme? Non mi sembrava di essere così inferiore? Bene vuol dire che abbiamo la possibilità applicandoci di più e allenandoci meglio di riuscire a ridurre ancora di più questo gup. Impariamo dai migliori, con molta umiltà, ma con molta determinazione. Complimenti dunque ai neo Campioni d’Italia della Golden League FIF, che hanno saputo far tesoro della sconfitta dell’anno scorso e di quella di quest’anno in campionato, complimenti a chi è stato sconfitto di misura e che comunque è riuscito ad arrivare fino a li. Complimenti a tutti coloro i quali ci sono arrivati davanti, sappiate che noi vi copieremo, cercheremo di imparare le tante cose che sapete più di noi. Con molta umiltà e determinazione stiamo mettendo un tassello dopo l’altro, proprio perché sappiamo che nulla accade per caso, come ricordava giustamente uno splendido promo dei Bengals.
Alla prossima Golden League. Il COUNT DOWN è cominciato stiamo già lavorando per la prossima stagione. Sabato sera cominceremo a provare nuovi giocatori nella amichevole con i Frogs cercando di rubare il più possibile da un vecchio ed esperto amico come Sergio Angona, che quest’anno alla finale c’è andato molto vicino.