Sprint finale e controlli antidoping
Finite le vacanze della S. Pasqua da stasera comincia lo sprint finale per i due obbiettivi della stagione: la fine dell’anno scolastico per gli studenti delle scuole secondarie, il superamento di un nutrito numero di esami nella sessione di giugno per gli universitari, l’ultima tirata prima delle ferie estive per i lavoratori, e ovviamente una buona seconda parte di stagione per la squadra.
Si siamo ancora delle strane persone che considerano lo sport complementare allo studio, per quanto riguarda la formazione di un ragazzo, e un oasi serena e piacevole, oltre che un grandissimo sfogo, per chi lo pratica lavorando già. Inoltre vorremmo sottoporvi alcune riflessioni. Da più parti si invocano severi controlli antidoping, ma c’è qualcuno che si è domandato quanto costa un controllo antidoping? Ora se chiamate un medico del Coni che sottoponga un atleta a controllo, il costo più o meno della analisi è di 150 euro. Questo sperando che il ragazzo non risulti positivo, perché in questo caso verrebbe invitato a Roma con un suo medico e un suo avvocato per assistere alle contro analisi e per difendersi. Cosi ,se per caso la prima presunta positività fosse stata accertata per errore o a causa di una errata procedura, il costo per dichiarare che il ragazzo nulla aveva fatto di male, si aggira tra i duemila e tremila euro. Vi sembra una prassi accettabile per dei dilettanti? Come possiamo fare allora ? Possiamo come allenatori, ma anche e soprattutto come genitori, amici, compagni di squadra, aprire molto bene gli occhi e le orecchie, osservare e prestare una grande attenzione a tutto ciò che potrebbe sembrare anomalo. Possiamo riportare ogni cosa alla giusta valenza e i valori essenziali al centro. Possiamo non aver paura di denunciare chi cerca o propone scorciatoie, ma soprattutto dobbiamo ricordarci che nessuna cosa piacevole può avere origine da sotterfugi, comportamenti sleali o disonesti. Ricordiamoci che basta uno solo in squadra che usa doping per invalidare la prestazione e i sacrifici di tutti. Il dopato priverà i suoi compagni di squadra del piacere di lavorare insieme per conquistare quello che si sono meritati, qualunque cosa essa sia. La loro vittoria o la loro sconfitta sarà comunque macchiata da qualcosa di indelebile, anche se non venisse scoperta. Se facciamo finta di non vedere diventiamo complici, tradiamo la fiducia accordataci, diventiamo dei disonesti. Non è certamente per questo che molte persone sacrificano il loro tempo, si impegnano al meglio, per cui non traditeli. Soprattutto non tradite voi stessi. Se la vostra prestazione non vi soddisfa impegnatevi di più, se questo non basta accettatelo e fatevene una ragione, ci sarà sempre qualcuno migliore e qualcuno peggiore se misurate la prestazione, ma potrete sempre essere alla pari con chiunque se misurate l’impegno. Allora ponetevi, poniamoci come traguardo il massimo dell’impegno possibile, sia questo applicato allo sport, al lavoro, alla famiglia e sicuramente contribuiremo ad un mondo migliore di quanto lo abbiamo trovato. Credo che sia un traguardo troppo ambizioso per noi tutti per accontentarci di ricorrere al doping per vincere una partita che avremo vergogna di ricordare. Mentre saremo orgogliosi di ripensare al periodo di quando giocavamo o contribuivamo a vario titolo a far crescere la squadra quando, grazie a questo, riusciremo a fare un muro più dritto, un impianto elettrico funzionale, una operazione chirurgica risolutiva, o solo a confortare con la giusta empatia nostro figlio o nostra moglie, un nostro amico o anche uno sconosciuto. Questo è lo sport che ci piace, questo il football americano che vogliamo, uno strumento per farci crescere, per farci uscire ogni volta migliori di quando siamo entrati, e scusate se è poco