Un Rams alla volta – Cristian Mercogliano #40
Ciao Cristian, oggi è il tuo momento di ribalta direi di incominciare perché i nostri fans sono
curiosissimi!
Ci vuoi raccontare come hai scoperto il FA?
“Buongiorno coach, grazie mille per questa possibilità.
Prima di cominciare a giocare a football ho praticato judo da quando avevo 3 anni fino ai 22 e malgrado mi piacesse ancora, sentivo il bisogno di cambiare e di cercare una nuova motivazione e soprattutto nuove sfide. Penso che come un po’ tutti i ragazzi della mia generazione ci siamo avvicinati a questo sport tramite il videogioco Madden o ad alcuni film un po’ più moderni che passano in tv come “Le riserve”, “L’altra sporca ultima meta”,”The blind side” etc.
Io personalmente ho cominciato ad avvicinarmi “all’altra palla ovale” alle superiori un po’ per caso in quanto un professore venne a chiedermi se fossi interessato ad entrare nella squadra di rugby della scuola e senza pensarci due volte accettai al volo.
Il secondo fattore invece è stato che avendo lasciato il judo ed essendo stato fermo per più di 1 anno dovuto all’arrivo di mio figlio, presi parecchi chili (quasi 30) e mi dava fastidio persino guardarmi allo specchio, così decisi di prendere in mano la situazione e ritornare in forma cercando comunque uno sport da contatto e così iniziai a giocare a football”.
Come ti sei avvicinato ai Rams e perché hai scelto di giocare con loro?
“Mi sono avvicinato alla squadra grazie al consiglio di un ragazzo che giocava con me a rugby alle superiori, un ex Rams, che visto il mio interesse per questo sport mi consigliò appunto questa squadra per iniziare parlandomene molto bene, così appena ebbi la possibilità cercai il sito e chiamai il numero indicato per chieder informazioni, tempo zero e mi rispose Big Ram cominciando a raccontarmi tutto ciò che poteva in modo esaustivo su questo sport, sul fatto che a football potessero giocare tutti indipendentemente dal tipo di fisico, invitandomi il giorno dopo al campo a partecipare agli allenamenti e sul fatto che era anche lui un ex judoka. Penso che bastò solo quella telefonata per convincermi ad andare a giocare con loro”.
Quali sono stati i momenti fondamentali per il tuo percorso di
giocatore nei Rams?
Raccontaci un aneddoto curioso, divertente che ti caratterizza.
(oppure un momento delicato, difficile).
“Il momento fondamentale di questo percorso penso si stato il mio primo anno da rookie, dove vieni messo alla prova da tutta la squadra in modo da capire se davvero sei motivato a restare nei Rams e soprattutto perché nel primo anno ti vengono insegnate molte cose tra cui principalmente le regole, i fondamentali e gli schemi senza quali non puoi giocare.
Personalmente posso dirvi che sono un ragazzo a cui piace scherzare molto fuori dal campo, come tutti sanno, mentre in allenamento o in partita sono sempre concentrato sul da farsi e spesso sono autocritico in quanto cerco sempre la perfezione in qualsiasi cosa faccia chiedendo continuamente riscontri o consigli ai coach o ai giocatori con più esperienza.
Il momento più critico diciamo penso sia stata la prima partita dove ero in preda all’ansia e alla paura di sbagliare perché sai che comunque ci sono molte persone a guardarti e a fare il tifo. Tanto è vero che durante un’azione di corsa guardai il nostro QB che stava andando in touchdown e con la convinzione di aiutarlo, bloccando un avversario, lo travolsi a pochi metri della end zone, potete capire le urla di Big Ram ……come si dice in questi casi?? l’idea c’era, l’esecuzione forse no…”.
Nel corso della stagione 2019/2020 hai avuto l’opportunità di allenarti in Defense per provare come Middle linebacker raccontaci le tue impressioni e la tua esperienza, come ti hanno aiutato i Rams e quali sono stati i progressi e sei motivato nel cambio di ruolo?
“A fine scorso anno Big mi invitò a casa sua per fare una delle solite chiacchierate e mi chiese se avessi voluto provare come Middle linebacker, dicendo che secondo lui era il ruolo che più mi apparteneva, sinceramente gli risposi, sorridendo, che pur di indossare la maglia della squadra avrei portato l’acqua durante le partite. Così iniziato l’anno nuovo mi provò come Middle e dopo qualche settimana mi confermò che quello era appena diventato il mio nuovo ruolo.
Sicuramente non è un ruolo facile, dato che bisogna avere una buona lettura della squadra avversaria ma arrivando, dal ruolo opposto al Middle, ovvero il fullback avevo una seppur vaga idea di cosa fare; poi ovviamente aiutato da coach Mario e i suoi insegnamenti e grazie ad alcuni consigli dei miei compagni ho cominciato a muovermi meglio e ciò ha facilitato il cambio di ruolo, anche se ho ancora molto da imparare.
Devo ammettere che essere un Middle linebacker mi ha motivato molto nel voler migliorare come giocatore e diventare un giocatore sul quale i miei compagni possono contare”.
Quali valori, sportivi, umani, etici hai trovato nei Rams?
“Il valore principale che trovi nei Rams penso sia l’umiltà, cioè fare le cose pensando, con calma e senza fretta, cioè andare a chiudere il down o fare touchdown guadagnando poche yard alla volta. Questo volendo anche un principio applicabile alla vita di tutti i giorni anche fuori dal campo.
Un’altra cosa che noti subito è che per giocare non hai bisogno di un certo tipo di fisico basta avere le 3 “C” cioè cuore, coraggio e (scusate il termine) coglioni”.
Quali sono, a tuo avviso, i motivi per giocare nel ruolo di ILB così delicato e completo nella D Rams?
“Sicuramente è un ruolo molto particolare in quanto è impostato sulla lettura del gioco avversario, sul placcaggio e sulla velocità negli spostamenti cosa che per fortuna in un anno siamo riusciti a migliorare parecchio rispetto a quello precedente. Secondo me Big l‘ha scelto appositamente perché venendo dal ruolo apposto e avendo studiato le varie formazioni e schemi potevo avere più facilità nella lettura del gioco e dire la mia in questo ruolo.
Sicuramente abbiamo ancora da lavorare ma sono fiducioso nella buona riuscita e nel miglioramento anche perché quest’anno oltre a coach Mario avremo anche come coordinatore della difesa Randy Beverly jr. che grazie alla sua esperienza ci porterà molti consigli e tattiche non solo riguardo al mio ruolo ma per tutta la difesa. Detto ciò posso dire che come ruolo mi trovo molto bene e spero di poter continuare a farlo”.
Che cosa ritieni un “Must” per i Rams, a livello sportivo, umano e
di formazione?
“Un must dei Rams credo sia la volontà di mettere in pratica gli insegnamenti che abbiamo ricevuto e che continuiamo a ricevere, ad esempio il fatto di potersi fidare e del poter contare sui compagni in campo e fuori, ha fatto creare in tutti noi, quel legame di fratellanza che va oltre la squadra, il guardarsi negli occhi durante le partite e sapere che il fratello che abbiamo a fianco è pronto a sacrificarsi per guadagnare quella yard in più o di sforzarsi maggiormente per fare un buon placcaggio anche quando non ha più fiato ci carica per non cedere alla stanchezza e alla paura, tanto è vero che il motto della difesa, quando sciogliamo l’huddle è “qui e ora” cioè dare il massimo ad ogni azione per poi potersi rilassare quando esci dal campo quando entra l’attacco, ma durante i minuti gioco bisogna essere concentrati al massimo e sopraffare la stanchezza. Infatti, Big Ram ci ripeteva che il 4/4 è il quarto dei Rams”.
Al momento la stagione non inizierà, come pensi sarà tornare in
campo a settembre o il prossimo anno? quali saranno le tue
aspettative?
“Personalmente penso che il ritorno in campo sia molto più duro emotivamente che fisicamente. A marzo ci ha lasciato Big Ram e pensare di entrare nel corridoio degli spogliatoi e non vederlo da lontano, non sentirlo canticchiare e non sentire quel coppino che ti arrivava da dietro mentre entravi nello spogliatoio non sarà facile per nessuno. Non vedere più presente quella persona che in poco tempo ti ha insegnato moltissimo, che eri abituato a sentire 4 giorni a settimana perché si interessava a te, consigliandoti sull’allenamento precedente e che credeva in te e che ti spronava durante le partite, sarà veramente dura”.
Per quanto riguarda invece il ritorno sportivo credo e spero non sia molto traumatico, nel senso che grazie a Pollo e Cris abbiamo avuto modo di tenerci in forma durante questa pandemia, in totale sicurezza, grazie agli esercizi che facevamo sempre in gruppo via webcam. io personalmente cerco di mantenere una buona preparazione fisica ed atletica andando in palestra dopo la fine del lockdown e sperando di tornare a settembre almeno nella stessa condizione dell’ultimo allenamento fatto sul campo per poi migliorare ulteriormente durante l’anno”.
Cristian Mercogliano
Grazie a presto.
coach Alex