Fortuna e sfortuna

Ieri un mio amico mi ha chiamato e mi ha detto:”Sono così sfigato che se comprassi un cimitero, la gente smetterebbe di morire.”. Ha cominciato poi a sciorinarmi  una serie di disavventure tristi  ed episodi a suo dire sfortunati. Dopo un pò lo ho fermato ed abbiamo cominciato a pensare se in mezzo a tutti quegli episodi apparentemente negativi non ci fosse niente di positivo. Piano, piano qualche cosa di buono cominciava a venire

fuori, poi ci siamo accorti, ragionando insieme, che forse le cose positive e quelle negative cominciavano ed equivalersi, infine ci siamo resi conto  che le cose negative non erano così negative, ma sopratutto che non erano attribuibili alla sfortuna, ma a noi stessi. Se abbiamo preso una bottiglia d’olio in mano e ci è caduta, non è sfortuna, è colpa nostra che abbiamo fatto una cosa che sapevamo essere per lo meno rischiosa, confidando sulla nostra presa titanica, che si è rilevata non così titanica.  Se parliamo al telefono e tamponiamo quello davanti che frena improvvisamente, non è sfortuna, anzi siamo sempre stati fortunati perchè non ci è successo altre volte, e così via. Molto spesso siamo noi che concentrandoci su tutto ciò che potrebbe non andare bene non solo lo facciamo succedere, ma notiamo solo quello, tralasciando le molte cose positive che ci accadono. Pensate al mondo dello sport, quante volte sentite la squadra che perde lamentarsi per uno o più falli non fischiati, guardandosi bene dal ricordare quando questi episodi sono andati a loro favore, facendo si, nella maggior parte dei casi, che gli episodi giudicati dall’arbitro con il medesimo metro si equivalessero.  “Credo molto nella fortuna, e trovo che più lavoro duro, più fortuna ho.” Così diceva Thomas Jefferson tanti anni fa e non riesco a dargli torto, per questo anche questa domenicaq saremo in campo ad allenarci. Rams? is Enough.