Una volta c’era più voglia di imparare.

Uno delle cose che da un po’ di anni noto è la differenza di tipologia di pubblico che esiste tra quello attuale e quello che andava allo stadio una volta. Forse essendoci meno occasioni di vedere football, non se ne perdeva neanche una, se era vicino. Si aveva il piacere di portare fidanzata, amici e parenti a vedere quale era lo sport scelto e a spiegare le sue diverse fasi, ma soprattutto si aveva la voglia di imparare da quelli che erano i più bravi dato la posizione che occupavano in classifica. Oggi questa voglia è venuta meno ma soprattutto si ritiene che quelli che ci sono avanti, lo sono per fortuna o ci si convince di essere dei fenomeni e che solo a causa degli arbitri, della sfortuna, dei compagni di squadra, degli infortuni, del tempo e la lista potrebbe continuare all’infinito, non si è al posto di quelli che stanno davanti. Per cui inutile andare a vedere come giocano gli altri, uno sa già tutto. Era bello vedere le maglie di tanti giocatori di altre squadre venire con orgoglio dei propri colori a cercare di capire perché gli altri avevano vinto. Scriviamo questo articolo dopo che abbiamo terminato tutte le partite in casa, perché altrimenti potremmo essere tacciati di scriverlo per cercare di aumentare il prossimo incasso. Molti giocatori di football oggi pensano di sapere già tutto dopo soli pochi mesi che giocano e questo impedisce loro di migliorare e progredire. E’ vero oggi abbiamo i filmati che danno un grande supporto, ma il vedere una partita ci dà degli aspetti del gioco, che i filmati non riescono a trasmettere. E’ vero oggi i ragazzi hanno mille impegni, ma è anche vero che oggi i ragazzi spesso pensano che i coach sbagliano, che gli arbitri sbagliano, che i compagni sbagliano, pensano che sbaglino tutti meno che loro.