I primi verdetti e due debutti importanti.
Una delle cose più difficili per un coach è stabilire il valore della propria squadra prima dell’inizio del campionato. Ogni squadra gioca sempre contro sé stessa in allenamento e purtroppo molto spesso si gioca per battere il proprio attacco con la propria difesa, solo poche squadre riescono ad imitare gli attacchi avversari o le difese avversarie. Morale spesso si è convinti di allenare uno squadrone, si mettono traguardi ambiziosi, salvo poi doverli rivedere già alla prima di campionato. Inoltre uno dei grandi problemi di ogni società è riuscire a capire che solo allenandosi molto duramente si potrà testare realisticamente il valore del proprio team. Normalmente si tende a “risparmiare i propri giocatori, così che quando arriva la prima di campionato e gli avversari giocano al duecento per cento i giocatori rimangono spaesati. A football ci si fa male più facilmente quando non si va al massimo, proprio perché se si va al massimo si tende a stare maggiormente concentrati e, se bene allenati, la percentuale di infortunio è al di sotto di molti altri sport non di contatto. Venendo alle partite disputate domenica ce ne era una che abbiamo seguito con particolare interesse ed era quella dei Faenza Broncos dove debuttava il nostro Andrea Giannino, che trasferitosi in Romagna per motivi di lavoro, non resistendo a star lontano dai campi di football, si è accasato nei Broncos e debuttando con un sonante 56 a 6, con due Sack suoi, ma certamente merito di tutta la difesa e non certo solo suo. Altro debutto importante e di cui siamo molto orgogliosi è stato quello di Salvatore Valenti che lasciato la maglia da gioco dei Rams ha indossato quella della squadra più importante degli arbitri, dopo aver provato già l’anno scorso l’emozione di salvaguardare l’incolumità di chi giocava. Non possiamo che augurargli una carriera ricca di soddisfazioni anche in questo ruolo e ringraziarlo per quanto fatto con la maglia bianco verde. Siamo molto felici oltre ai tanti giocatori formati di essere riusciti a trasmettere la passione per il football anche a tanti che oggi fanno parte della squadra degli arbitri capendo che solo dalla crescita omogenea del movimento dipenderà il futuro di questo sport. Ricordavamo qualche giorno fa fotografi e giornalisti che negli anni 80 contribuirono allo sviluppo del football, vorrei ricordare anche gli ortopedici che si impegnarono molto per insegnarci la prevenzione, allora alle prima armi, oggi quasi tutti primari nei vari reparti milanesi. L’augurio è che sempre più società capiscano l’importanza di tutte le figure di cui si avvale una società di football e che sempre più persone si avvicinino al nostro sport cercando di dare il proprio contributo, qualunque esso sia, per lo sviluppo dello stesso.