Quanti regali.

Provate a rileggere i redazionali di questa settimana e contate grazie al football con quante persone fantastiche siamo entrati in contatto e non solo in Italia. Sembra incredibile ma qualunque sia la tua propensione, qualunque fisico tu abbia nel mondo del football riesci comunque a trovare il modo di portare la tua passione e le tue competenze e metterle al servizio degli altri contribuendo alla tua crescita. Una delle cose che abbiamo imparato è aggiungere ad ogni frase che limita la nostra capacità di riuscita, le parole per ora. Infatti tante sono le cose che abbiamo imparato e che all’inizio ci sembravano impossibili. “Sapresti leggere un bilancio” “No, per ora” “Sapresti scrivere tanti articoli?” “No, per ora:” e così via. Quel semplice “Per Ora.” Modifica completamente le nostre prospettive e ci fa capire come sia solo la nostra volontà a far diventare possibile ciò che appariva impossibile. Ovviamente, non immediatamente, ma step dopo step. O meglio yard dopo yard, con buona volontà anche le cose che ci apparivano difficili cominciano a diventare possibili, fino a sembrare consuete. Il bello che nel football questo sistema di apprendimento è anche divertente, perché c’è un valore in più, oltre la soddisfazione personale di crescita: c’è la squadra. La squadra è quella entità nel nome della quale tu fai una cosa senza aver paura che qualcuno possa approfittarsene. Della squadra tu non vedi l’ora di farne parte e sei orgoglioso di poter dare il tuo contributo qualunque esso sia. Puoi giocare, allenare, portare l’acqua fare le fasciature, fare i filmati o tutte quelle mansioni che fanno parte di una buona organizzazione sapendo che mentre pensi di dare, di fatto stai ricevendo. Se ci pensate c’è una sola cosa di cui l’uomo dovrebbe essere geloso ed è il proprio tempo. Noi impieghiamo molto del nostro tempo a prepararci per fare quello in cui siamo convinti riusciamo meglio, poi però vendiamo il nostro tempo non per riuscire a fare ciò in cui pensavamo di essere bravi, ma ciò che ci viene meglio retribuito. Tutto questo a quale scopo? Ovvio per poter un giorno fare ciò in cui pensiamo di essere bravi e che ci gratifica. Ecco la squadra salta la parte noiosa, quella in cui vendiamo il nostro tempo e va direttamente alla parte gratificante in cui ci permette di fare orgogliosamente ciò che riteniamo siamo capaci di fare. Per questo da anni nessuno nei Rams viene pagato in denaro. Ognuno trova la sua ricompensa nel poter svolgere la mansione che più gli piace, sentendosi utile alla squadra ed a sé stesso. Credo che sia anche per questo che molti ci hanno aiutato nel corso della nostra storia, impegnandosi al massimo per riuscire a contribuire alla nostra crescita, felici di farlo. La vita non sempre gli ha permesso di rimanere con noi, ruoli più importanti li hanno chiamati altrove ad insegnare ad altri quello che in squadra avevano imparato o al contrario hanno ritenuto più gratificante vendere il loro tempo per riconoscimenti più visibili, ma tutti comunque hanno provata il piacere di lavorare in squadra e ad ognuno questo ha lasciato un segno, anche a chi ritiene che insultandoci o denigrandoci aggiunga un merito al proprio palmares. Gli uomini passano i Rams restano ed è per questo che ancora oggi si dice. “Rams? Is enought!”