Rams Milano o Los Angeles Rams
Abbiamo avuto più volte modo di sottolineare la grande differenza che esiste tra la professione dello sportivo, lo sport professionale, e lo sport inteso come formazione attraverso il divertimento, manifestando la nostra predilezione per il secondo. Lunedì sera durante il monday night football tra Los Angeles Rams e Kansas City Chief, vinto dai Rams, è stato stabilito il record di punti segnati avendo ambedue le squadre superato i cinquanta punti: 54 a 51 il risultato finale. Ascolti pazzeschi a vantaggio del business, per la gioia dei proprietari della NFL. Pensate che il solo fatturato dei media della NFL è di oltre 25 bilioni di dollari, lo scriviamo in lettere perché non sapremmo come scriverlo in numeri. Per darvi una idea di cosa voglia dire sappiate che l’intero movimento calcistico professionale mondiale con i media non supera i cinque bilioni di dollari. Ovviamente per aumentare la spettacolarità del football ed aumentarne la visibilità, si sono modificati i regolamenti di gioco, penalizzando sempre più le difese a vantaggio degli attacchi, che riescono a segnare più facilmente. Regole come quelle del massimo avanzamento e della aumentata protezione dei quarterback, ne sono un esempio lampante. Questo sport che nasce come lo sport della conquista del centimetro dopo centimetro, sta diventando nei professionisti un’altra cosa, avvicinandolo più allo spettacolo del basket. Noi non possiamo che augurarci che il football dei college, quello al cui regolamento ci ispiriamo, resti fedele al suo spirito iniziale, rimanendo uno sport per molti ma non per tutti, capace di insegnare a conquistare piccoli traguardi di volta in volta per arrivare a conquistare mete sempre più importanti, come diceva Al Pacino nel famoso discorso dei centimetri e della vita, nel film “Ogni maledetta domenica”. Tale nostro pensiero è stato ribadito da Randy Danner che ha voluto ricordare agli appassionati accorsi a vedere i Los Angeles Rams che esistono altri Rams in Italia con filosofia ben diversa dalla loro ed il suo giubbotto bianco e verde in mezzo alla tribuna ben ricordava la nostra squadra e un Hall of Fame come lui non avrebbe potuto rappresentarla più degnamente. Grazie Lupo