Finisce un anno comincia una stagione.
Non resta che la festa di domani sera per concludere il nostro secondo anno in FIDAF, il nono da quando ci siamo ritrovati, ma contrariamente al calendario solare, il calendario agonistico vuole il suo inizio a settembre quando, come ogni anno la squadra recluta ed addestra i rookie e permette ai più volonterosi di cominciare a correggere le lacune messe in mostra durante lo scorso campionato, oltre ovviamente prepararsi atleticamente per la stagione con programmi appropriati. Quando si ritroverà la squadra sarà l’undici di gennaio, data del rientro dal Charlotte dalla convention dell’American Football Coach Association per i premiati i quali, come tradizione, parteciperanno al primo allenamento dell’anno malgrado i problemi di fuso orario dato che atterreranno a Linate alle 12.30 del giorno stesso. Sabato 13 saremo a Roma per i calendari, mentre altri parteciperanno al corso dirigenti organizzato dalla Fidaf Lombardia, e da martedì 16 gennaio saremo già in stagione agonistica 2018. Crediamo che quest’anno visto l’impegno delle società nel reclutare nuovi arbitri, aumentandone considerevolmente il numero, potremo finalmente giocare, se non proprio ogni settimana, almeno in tempi molto più ravvicinati rispetto l’anno scorso, potendo quindi cominciare il campionato probabilmente a marzo e finire a giugno, cosa auspicata da molti se non da tutti. Difficile dunque stabilire se siamo alla fine di un anno o stiamo entrando nel vivo della stagione, ma direi che la cosa
poco ci importa. Da gennaio, espletate le formalità burocratiche saremo subito li pronti a giocarci una nuova stagione con le solite incognite e le solite certezze. L’incognita del valore delle avversarie la certezza che faremo di tutto per uscire da ogni campo in cui entreremo a testa alta con la consapevolezza di aver dato tutto e la convinzione di averlo fatto insieme. Adesso però godiamoci domani sera la Reunion Rams in cui padri di famiglia, uomini e ragazzi si troveranno insieme legati da un solo filo conduttore: l’aver indossato la medesima maglia e l’aver condiviso la responsabilità e l’onore che l’averla indossata ed indossata comporta. Non è importante quando, né con quali risultati, chiunque lo abbia fatto per almeno una stagione, chiunque abbia condiviso le nostre battaglie per uno sport pulito sotto tutti i punti di vista ed in cui tutti debbano avere la possibilità di partecipare anche se poi saranno solo i migliori a rappresentarci, ricorderà per la vita quel momento e ne resterà legato. Si mai come domani sera si potrà dire Rams: is enough!