L’Islanda ha sconfitto la dipendenza da alcol e droghe

“Un lavoro durato 20 anni, ma che ha portato ottimi risultati. Se fino a due decenni fa, infatti, la dipendenza da droghe e l’abuso di alcol in età adolescenziale era un problema che affliggeva l’Islanda, oggi non lo è più. Dal 1998 al 2016, la percentuale di giovani, compresa tra i 15 e i 16 anni, che abusa di alcol è scesa dal 48% al 5%, mentre quella che fuma cannabis dal 17% al 7%. Anche i fumatori di sigarette sono calati drasticamente: dal 23% al 3%. Un calo che ha portato i giovani dell’isola a diventare i più salutisti d’Europa.   ……In 15 anni, dal ’97 al ’12, il numero di giovani impegnato in attività sportive raddoppiò, frequentavano i corsi anche quattro volte a settimana. Anche il tempo passato in famiglia giocò un ruolo cruciale. Così facendo la percentuale di coloro che abusavano di alcol e droghe calò drasticamente. ……. l’introduzione massiccia di attività extrascolastiche di ogni tipo, da quelle sportive a quelle artistiche. In questo modo si permetteva ai giovani di stare insieme e garantire loro un senso di benessere psico-fisico, lo stesso che ricercavano utilizzando droghe e abusando di alcol. Attività che coinvolgevano tutti i giovani, anche quelli meno abbienti: per loro il governo aveva predisposto degli incentivi statali”.

Questa la notizia stralciata da un lungo articolo che riprende il concetto che fare sport allontani dalla droga. Noi ne avevamo parlato fin dal lontano 1981, lanciando i “Braccia pulite” ribadendolo poi nel 2008 quando grazie alla collaborazione dell’assessore alla salute introducemmo controlli antidroga fatti a campione sia in squadra sia nell’allora FIF.  Oggi abbiamo questa gradita conferma proveniente dall’Islanda Questo il link dell’articolo http://www.huffingtonpost.it/2017/01/25/islanda-sconfitto-dipendenza-alcol-droga-giovani_n_14385746.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001

Credo che fosse chiaro a tutti che lo sport facesse bene per i tanti motivi che spesso abbiamo   elencato fra i quali questo. Avere delle conferme è però sempre gratificante. Prevenire è più facile che recuperare, per questo continuiamo a lavorare per poter dare alternative positive a tanti ragazzi cui i genitori pensano che l’unica soluzione siano i cellulari o le play station.