Perché siamo divisi?

Da più parti mi sento rivolgere questa domanda, come mai siete uno sport che cerca legittimamente il proprio spazio ma anziché unire gli sforzi per ottenerlo disperdete energie e sforzi?
Io do una prima lettura: da una parte c’è una unione di squadre che consapevole di dover crescere non solo numericamente, ma anche di dover imparare tutti i vari adempimenti burocratici e legislativi che una federazioni impone non solo a se stessa ma anche e soprattutto ai propri affiliati sta cercando di farlo, facendo passi piccoli e lenti.. Si è posto come obbiettivo di correre ovunque si può per ottenere grazie ad un lavoro capillare, ma amatoriale, una sempre maggior diffusione, basandosi anche e soprattutto sulla esperienza di come questo sport sia nato e dilagato velocemente in passato.
Dall’altra ci sono due tipi di persone, alcune senza scrupoli le quali per soli interessi personali economici e di potere (non dimentichiamoci che dal football sono usciti due parlamentari di cui uno europeo) cercano di riuscire a sfruttare la passione di tanti ragazzi promettendo mari e monti, in alcuni casi riuscendo a farli vedere anche in cartolina, cosa che rende credibile la loro idea a molti meno attenti e smaliziati di altri. Poi ci sono quelli che erano e sono in perfetta buona fede, che pensano che sia possibile ottenere grandi risultati in poco tempo, che predicano che il F.A. è uno sport di cm ma che vogliono diffondere questo sport facendo vedere lanci di molte yards. Che spesso credono a lusinghe e promesse e che non si rendono conto che il bello del nostro sport è giocarlo se puoi, o condividerne con tanti ragazzi i sacrifici se non hai più l’età o hai altri legittimi impedimenti per non poter giocare. Non si rendono conto del delitto che è far giocare ed allenare un ragazzo per molti mesi e poi all’inizio del campionato digli che adesso deve farsi da parte perché è arrivato un americano che con una modica spesa riuscirà a fargli vincere il Supebowl. Cercando di convincere il ragazzo che tutto questo è bellissimo perché il pubblico si divertirà e accorrerà numeroso, e che lui dovrà essere felicissimo di vedere l’americano giocare così potrà imparare. Poi passano gli anni e di ragazzi che a giudizio di questi abbiano imparato abbastanza non ce ne sono mai, per cui ogni anno il ragazzo di turno si accomoda in panchina. Fino a quando stufo di allenarsi, di guardare il football dalla panchina non smette e si allontana o decide di cambiare ruolo.
Non si rendono conto che all’inizio i nostri dirigenti o presidenti sono ragazzi come lo ero io trent’anni fa che hanno molta passione ma poca dimestichezza con bilanci, regolamenti, leggi, ecc. Ci vorrebbe una federazione che piano, piano istruisse questi ragazzi, gli insegnasse come fare , anche da un punto di vista fiscale. Ora da una parte si cerca di fare questo, tra mille difficoltà e poche risorse, dall’altra nelle squadre forti sul punto di vista fiscale e uno dei pochi punti in cui sono anni luce avanti a noi. Una federazione noi pensiamo che debba crescere poco per volta per tutte queste difficoltà e che il CONI sia un traguardo in cui arrivare preparati, e non un punto di arrivo rapido perché il presidente di turno possa vendersi il voto all’amico politico di turno.
La televisione ed i giornali si interesseranno del nostro sport quando il nostro sport avrà un bacino di utenza che giustificherà il costo delle riprese e del montaggio, questa una filosofia, pago io il costo delle riprese e del montaggio vado per televisione e vedrai quanta gente viene al football, l’altra filosofia. Quest’ultimo è lo scontro filosofico tra due federazione il precedente era lo scontro tra una filosofia e un interesse economico e di pochi sfruttando la buona fede e l’ingenuità di molti.
In un mondo in cui abbiamo migliaia di persone in coda per andare al grande fratello l’idea di andare subito per televisione piace a tanti, a noi piacciono quelli che vanno settimanalmente in televisione, ma perché vengono cazziati perché sono si in televisione si, ma sui video delle partite che vedranno solo loro con i coach.
Ora è a quelli che sono ora in Fidaf e non capiscono perché ci sono che era rivolto il mio editoriale di ieri. Se viceversa sono ancora convinti che la loro filosofia, rispettabile per carità, non viene sfruttata dai potenti che stanno nella vera stanza dei bottoni, quella economica, stiano pure in Fidaf, noi continueremo a lavorare convinti di essere nel giusto, ma rispettando il loro punto di vista, sicuri che il tempo è galant’uomo. Se qualcuno viceversa dei furbetti dello squadrone ha deciso che il giochetto di la sta venendo allo scoperto e vuole provarci a sfruttare la nostra buona fede, stia molto attento, ci pensino due volte, purtroppo io ed alcuni altri abbiamo passato i trenta anni e i bilanci li sappiamo leggere Possiamo avere difficoltà a scriverli, perché stupidamente essendo in pochi e dovendo nascondere quanto ci rimettiamo alle nostre mogli, e spesso anche a noi stessi, ci spiace vederli nero su bianco, senza renderci conto che così possiamo essere accomunati con chi i bilanci non li scrive perché non vuole far sapere come li spende i soldi e da dove vengono.
Cercheremo di rimediare anche a questo, perché ci rendiamo conto che è importante.
Sta per iniziare una nuova stagione a tutti gli appassionati auguro un buon campionato, domani saranno disponibili i nostri calendari, spero che a breve lo siano anche quelli Fidaf ma a prescindere da questi vorrei che tutti i malati di football sapessero che possono esserci due federazioni ma c’è un unico e grande sport una unica e grande passione nella maggioranza delle persone. Da qui dobbiamo ripartire.