Non puoi pretendere che cambi ciò che non tenti di affrontare.

Questa fu la frase che ci ispirò tanti anni orsono quando stufi del monopolio del  calcio tentammo di giocare ad uno sport diverso. Judo, pugilato, basket fino ad arrivare a conoscere il football americano per non staccarcene più. Da allora molto è cambiato nel mondo dello sport. Il calcio, grazie alle enormi somme di denaro che muove, continua a farla da padrone, ma molti sport hanno trovato il loro spazio e la loro collocazione.  Oggi ci sono molti che hanno trovato la loro realizzazione in sport considerati a torto minori, così anche il football è riuscito ha trovare il suo legittimo spazio, grazie alla passione di molti. Certo all’inizio fu molto difficile, termini inglesi, quando l’inglese non era così diffuso, regolamenti in continua evoluzione, costi enormi, difficoltà a reperire campi, eppure riuscimmo a diffonderci malgrado tutte queste difficoltà. Oggi, oggi molti dirigenti continuano  a lamentarsi con noi di ciò che non ci riguarda, pretendono che noi che siamo riusciti a fare ciò che ci eravamo prefissati risolviamo i loro problemi. Tutti si vantano di essere omoni che non hanno paura di niente, ma poi tremano davanti a difficoltà inesistenti. Tutti parlano di fratellanza, ma sono i primi a pensare al loro tornaconto. Chi potrebbe dire la sua viene nominato grande allenatore del cortile della under 9 e ½ , sapendo di essere inadatto anche per quella carica, ed allora si tace. Tutto viene buttato sotto il tappeto in attesa che ci sia uno che si faccia avanti a difendere gli interessi di chi non tenta nemmeno di affrontare la situazione per migliorarla. I politici nello sport non hanno portato miglioramenti, ma hanno certamente insegnato come muoversi da politici anche ai dirigenti dello sport. Inventa cariche inesistenti e promuovi più persone possibili, così per tenersi la carica non ti daranno fastidio, inoltre la carica essendo inventata non lo obbliga neanche  a lavorare più di tanto, fai lo stesso con gli allenatori, fagli pensare che possono anteporre alla loro pochezza capacità presunte date da corsi inutili ma costosi, che ovviamente agli amici non fai pagare, metti sanzione e contributi alti, così poi puoi non farli pagare ad alcuni che devi ingraziarti, facendoteli amici e potendoli ricattare, prometti i vantaggi che dai ai soli tuoi amici, accessibili a tutti dalla prossima volta, gli italiani hanno poca memoria e continuano a crederci, se qualcuno cerca di parlare fagli capire chi ha in mano il potere utilizzando l’ignoranza dei regolamenti a la loro adattabilità alle tue esigenze. Meno male che abbiamo l’aiuto diretto dei politici. Noi non abbiamo bisogno di cambiare tutto questo, ne abbiamo intenzione di farlo. Ognuno si sceglie cosa fare e come vivere, noi la scelta l’abbiamo già fatta tanti anni orsono, da allora siamo sopravvissuti ad almeno cinque morti annunciate date per certe, abbiamo subito minacce alle quali siamo sopravvissuti, abbiamo subito querele dalle quali attendiamo ancora di essere prosciolti, ma grazie alla nostra voglia di portare avanti la nostra battaglia per uno sport pulito continuiamo a vivere, continuiamo a cercare di migliorarci, perché sappiamo che tanto c’è ancora da fare malgrado molto sia stato fatto. Il football ci ha insegnato a provarci sempre incuranti di quanti fossimo ma solo se la battaglia che stavamo combattendo era giusta o sbagliata. Fummo osteggiati perché sostenevamo i gironi regionali, oggi tutti si sono adeguati, ci fu detto che era impossibile trovare una squadra di arbitri con la stessa passione dei giocatori, siamo riusciti a formarla ed oggi cresce di forza e passione autonoma consapevole della grande responsabilità che ha e essendosi conquistata il rispetto dei giocatori. Ci fu detto che al sud non si poteva organizzare niente, ci portammo un Silver Bowl organizzato splendidamente dai Briganti e un camp organizzato a Bari. Noi continueremo a batterci per le cose giuste ma a casa nostra, non chiedeteci di farlo per voi. Mi avete chiesto di non nominarvi ed io rispetto questa vostra volontà, ma vi avevo detto che io non taccio ai miei giocatori e a chi ci segue nulla di ciò che succede che mi riguarda perché riteniamo anche la trasparenza un valore cosi come la verità. Solo così ognuno è libero di farsi una giusta opinione, non è certo con l’omertà che si affermano le cose giuste. Giocare a football spendendo poco si può, basta volerlo. La burocrazia non migliora il livello di gioco.