L’allenatore
In questi giorni alcuni mi hanno chiesto dove poter fare dei corsi allenatori o dove imparare a fare l’allenatore. Mi ricordo quando la stessa domanda la feci a Sam Rutigliano e la sua risposta mi illuminò. Sam infatti, allenatore dell’anno della NFL nel 1980, mi ricordò che in USA vi erano poche squadre di football professionistico e circa trecento milioni di persone, e che sicuramente tra questi ci sarebbe stato qualcuno più bravo di lui. Per questo ai corsi per allenatori non veniva mai insegnato abbastanza per poter scalzare i coach attuali. Il mestiere di allenatore lo devi rubare. Devi andare sul campo e vedere gli attuali cosa insegnano ai giocatori, come si comportano, poi ovviamente devi adattare quanto apprendi al tuo carattere e alle tue predisposizioni. Infine devi metterci qualcosa di tuo. Soprattutto però devi avere una grande passione e la vogli di imparare e di insegnare. Ovviamente
prima devi studiare, ma oggi ci sono libri e DVD che ti spiegano i fondamentali, le regole, l’etica, ma tutto questo non è che il primo passo. Spesso quando guardo alcuni allenatori mi accorgo che il loro problema e far sapere quanto sanno senza preoccuparsi di quanto riescono ad insegnare. Sento parlare alcuni allenatori di pistol offense o spread offense e tutti rimangono basiti davanti a spiegazioni complesse, peccato che poi le stesse persone che pontificavano di questi attacchi complessi, non sappiano insegnare come fare un snap lungo, base per questi tipi di attacchi. Gli allenatori bravi non sono quelli che sanno molto, sono quelli che insegnano molto. Per questo la mia risposta a chi mi chiede dove poter fare un corso allenatori o cosa fare per diventare
allenatori è : primo studiate il regolamento di gioco, le sue meccaniche e le sue applicazioni, e già saprete molto di più almeno della metà degli allenatori attualmente in attività, poi leggetevi qualche libro, infine andate sul campo e seguite silenziosi gli allenatori. Guardate l’organizzazione degli allenamenti, la scelta dei drill, guardate il loro modo di comunicare ed insegnare ai giocatori e guardate quanto imparano i giocatori. Avrete strumenti sufficienti per capire cosa è giusto che voi copiate o che voi abbandoniate. Certamente fare l’allenatore non
è un ruolo facile, per chi ha amato ed ama questo sport, è quasi un dovere. Ognuno di noi ha ricevuto tanto dai propri allenatori e sente come una missione, un modo di sdebitarsi, fare lo stesso a propria volta. Spesso incontro persone che vorrebbero continuare a giocare anche se la carta di identità li condanna. L’amore per questo sport deve portarci sul campo ad imparare ad insegnare e mettere in condizioni i giovani di poter fare esperienza. Giocare oltre una certa età non è un modo di aiutarli è un modo per proibirgli di fare la loro esperienza. Lasciamoli sbagliare, crescere ed aiutiamoli come allenatori o se vogliamo ancora sentire l’adrenalina del match andando in campo, aiutiamoli facendo gli arbitri, entrando nella nostra squadra degli arbitri della FIF a.s.d. , che non a caso chiamiamo squadra. C’è un tempo per tutto, non ci si può riempire la bocca sostenendo che il football è uno sport di collisione e non di contatto, e volerlo giocare all’infinito o permettere di giocarlo all’infinito. La coerenza è una delle doti che dovremmo insegnare ma dobbiamo essere i primi a possederla.