Mio Caro Amico

Mio caro Amico,
quarantadue anni non sono bastati per dirci tutto quello che avevamo da condividere; del tuo “borbottio” non capivo molto ma i tuoi occhi parlavano per te.
Nel tempo ho imparato che facevi tutto da solo, la mia presenza era secondaria, esplicitavi la tesi, ti mettevi in crisi da solo proponendo l’antitesi, elaboravi il tutto e mi sottoponevi la sintesi. Se io rimanevo tacito tu, sorridendo, sollecitavi il mio commento e puntualmente ti rispondevo “…Paolo, tu hai già la risposta”.
I ricordi passano veloci mentre tu mi accompagnavi nelle prime scorribande giovanili; finiti gli allenamenti o dopo le partite via, con il tuo fido Cochise sempre ad aspettarci nella tua Volvo station quasi completamente divorata dalle sue possenti mascelle.
Eravamo “anime in pena” mai sazi di vita in comune, costretti ad andare sempre oltre ma sempre insieme.
Io ero quello che partiva sempre per primo, tu mi guardavi rassegnato e dopo aver proferito le tue proverbiali parole “Biofa, così mi chiamavi, sei proprio un pepe…” Ti mettevi al mio fianco perché non tolleravi che mi buttassi nella mischia da solo.
Questa volta sei andato avanti da solo e questo mi è insopportabile.
Non c’era bisogno di chiamarci al telefono, la porta di casa tua è sempre stata aperta, penso tu non avessi nemmeno la chiave “tanto qui non c’è nulla da portare via” però non lo avevi spiegato bene a Cochise che quella sera mi saltò addosso mentre entravo in casa da te, non ho mai capito se per difesa o per farmi le feste, tantè che mi rifilò una testata che ricordo ancora con una certa pena.
I Rams sono sempre stati la nostra comune dimora ma senza di te quella casa non sarebbe mai stata edificata. Una casa semplice, con gli spazi indispensabili, nulla di superfluo, esattamente come sei sempre stato tu.
Potrei scrivere per ore degli anni del Football giocato, ma temo che le parole non rendano onore a tutto ciò che hai saputo dapprima sognare e poi plasmare con passione e competenza.
Ma tu Amico mio non sei solo un uomo di Football, sei molto di più !
Poi gli anni sono volati, i caschi riposti su mensole impolverate; rientro da un lungo periodo in Canada, tornare non è stato facile, dovevo ripartire da capo, tu avevi cambiato casa da poco ma la tua porta, come sempre, era aperta. Cochise grazie al cielo non c’era più, ci raccontammo gli ultimi anni come nulla fosse e a fronte delle mie perplessità e preoccupazioni per un futuro incerto tu mi rispondesti senza esitazione con il consueto tatto e sensibilità: “…ma sei scemo ? Cosa ti manca ? “.
Da allora non ci siamo più fermati né persi di vista; i Rams sono rinati e anch’io sono riuscito nei miei intenti.
Sai Paolo quanto mi piacerebbe poter divulgare le tue massime, che non sono certo il mantra dei Rams, ma non sono altrettanto pubblicabili ! Continuerò comunque a tramandarle ai nostri “fratellini” con la certezza di seminare tra di loro lo sgomento.
Gli ultimi venti anni sono stati davvero importanti; messe da parte le velleità agonistiche e i tumulti ormonali (per modo di dire), ci siamo lungamente confrontati sui temi della mente, della pedagogia e della psico-educazione. Abbiamo solo cambiato campo di gioco ma le regole sono rimaste le stesse.
E che dire di quella sera che decidemmo di tentare di mettere su carta quei concetti sui quali ci si confrontava da tempo, una nuova sfida ! Se fosse stato per te, la mattina dopo il libro sarebbe già andato in stampa. Ovviamente ti sei accaparrato la copia n°1 e mi hai lasciato la n°2. Ma va bene così.
Pochi giorni fa per il tuo compleanno ti ho chiamato per gli auguri cogliendo l’occasione per farti le raccomandazioni del caso e anche in quell’occasione non ti sei smentito rispondendomi “ Grazie Biofa ma riguardati tu perché sei conciato da far schifo ! ”.
Ecco Amico mio, ci hai tirato un gran brutto scherzo che ti perdoneremo nel tempo solo a condizione che tu continui a starci accanto come sempre hai fatto.
Sarai con me nei pensieri e nelle preghiere, la lealtà e amicizia che ci hanno legati non verrà mai meno.
Queste poche righe per tutti quelli che ti hanno voluto bene, e sono veramente tanti, Tizi e Jacopo, tuo fratello, i compagni, allenatori, avversari, amici tutti.
Sono certo starai già litigando con Roberto, Papi, Jacopo e Stefano sugli schemi da utilizzare nella prossima partita.
Dimenticavo Paolo, anche se forte della tua Fede, vedi di non scocciare troppo l’Altissimo nel tentativo di rendere questo mondo più giusto, Lui non ha certo la pazienza che abbiamo avuto noi !
Ora se riuscirò a smettere di lacrimare come una vite tagliata, invierò questo scritto ad un fratellino.
Con affetto fraterno, tuo Biofa.