Un Rams alla volta. Lord Federico Lopez #3
Come hai scoperto il Football Americano?
“Grazie a un mio amico, il quale lo praticava già da un anno e vedevo che era entusiasta della squadra in cui giocava e in generale dell’ambiente circostante. Per passione mi guardavo i “Best moments” dei vari Super Bowl e mi ero fissato con la mitica Catch di OBJ al suo primo anno nei NY Giants, infatti ogni volta che vedevo il video volevo provare anche io un’emozione del genere”. La scelta sui Rams è stata quindi lqa logica conseguenza, anche per la vicinanza a casa mia.
Quali sono i momenti fondamentali per il tuo percorso di giocatore nei Rams?
“Trovare un singolo momento è impossibile, sono convinto che ogni allenamento il Martedì e Giovedì siano momenti importanti, idem per le partite. Se dovessi scegliere dei momenti precisi direi probabilmente quando Big mi disse che sarei diventato un ricevitore (ruolo che volevo praticare, ma non avevo ancora avuto la conferma), oppure quando dopo tanto tempo e tante ore di allenamento sono riuscito a segnare il mio primo Touchdown al mio debutto. Come in ogni cosa però anche i momenti “negativi” sono fondamentali perché ti aiutano a crescere sia come giocatore sia come persona, ne ho avuti parecchi in questi miei 3 anni nei Rams, ma come mi è stato insegnato a fare, ho stretto i denti e mi sono rialzato”.
Raccontaci un aneddoto curioso, divertente che ti caratterizza:
“Come molti sanno sono un ragazzo al quale piace essere al centro dell’attenzione, ormai in squadra sono soprannominato “Il Lord” per i miei atteggiamenti. Ogni volta che sento quel soprannome mi diverto perché è un nomignolo scaturito per scherzo da una foto. Se ci penso però ognuno in squadra ha un nomignolo o una particolare caratteristica che lo contraddistingue, questo credo che ci leghi molto e ci renda una grande famiglia”.
Quali valori sportivi, umani ed etici hai trovato nei Rams?
“Nei Rams ci sono tre valori che sono i più importanti: Fiducia, Umiltà e Rispetto, la squadra si basa su di essi. Questi valori si possono applicare nello sport, in campo e in allenamento si vede la fiducia verso i coach e i propri compagni, l’umiltà che ognuno ha nel fare il proprio lavoro, perché come dice spesso Big noi siamo un orologio e se ogni singolo pezzettino funziona per il suo preciso scopo per il quale è stato costruito, l’orologio funziona a meraviglia, così è per la squadra. Il rispetto verso il prossimo si vede in campo e in allenamento quando a prescindere da tutto, noi abbiamo un impegno verso la squadra, cioè quello di presenziare agli allenamenti Martedì e Giovedì, non ci sono scuse se non impegni di lavoro, lontano dal nostro campo”.
“La vita è una continua partita, ciò che siamo viene messo alla prova sempre e non si può barare con la vita, avrà sempre la meglio lei, se si prova. L’importante è mettersi in gioco ed essere se stessi sempre”.
Che cosa senti di avere avuto indietro dai Rams? Che cosa pensi tu di aver portato o dato ai Rams?
“Dai Rams ho avuto una seconda famiglia, un gruppo di persone che a prescindere dalla situazione ci saranno sempre per me, pronte a darmi una mano come possibile. Per tutta la mia vita ho praticato sport agonistici dove ero io l’unico protagonista, in questa mia esperienza sto capendo come una squadra sia in grado di cambiare radicalmente il modo di vivere e di pensare di un singolo componente. Nei Rams ho trovato amici, fratelli per i quali sputerò sangue piuttosto che vederli stare male in campo, per i quali darò tutto me stesso se ne avessero bisogno. Spesso scherzando con la mia ragazza dico che dal campo io uscirò solo in barella o a fine partita, lei si arrabbia perché dice che sono esagerato, ma io so che è una sensazione che non può essere spiegata quella che si prova a fare parte di una realtà sportiva cosi bella”.“Quello che ho dato io ai Rams non lo so con certezza, dovreste essere voi a dirmelo, ma sicuramente sono sicuro di aver dato impegno e fatica per diventare quello che sono ora e sicuramente continuerà così per un bel po’ di tempo”.
Quali motivazioni hai avuto a settembre per ricominciare ancora per un altro campionato?
“A settembre mi sono ripromesso di cambiare modo di vedere il football, voglio che diventi uno stile di vita, quindi se mi impegno al 110% negli allenamenti, deve essere così, sia a scuola sia nella mia vita normale. A settembre ho promesso a una persona importante per me che avrei cambiato vita e sarei una versione migliore di me stesso”. “La motivazione che mi spinge a fare tutto ciò suppongo sia la passione che ho sviluppato per questo sport e per tutto ciò che è la squadra, i miei compagni, il coaching staff e i fans. Siamo una grande famiglia dal cuore verde e bianco, ognuno deve fare la sua parte”.
Alessandro Ferri