Un Rams alla volta: Simone “Simo” Ceruti#88

Come hai scoperto il Football Americano?

“Ho scoperto il FA quando ero piccolo, frequentando spesso gli States ho da sempre avuto modo di vedere e/o assistere ad una partita di questo magnifico sport”.

  • Come ti sei avvicinato ai Rams e perché hai scelto di giocare con loro?

“un anno prima, mio fratello intraprese questa strada. Decisi di seguirlo viste le grandi emozioni che trasparivano dalle partite che andavo a vedere per sostenerlo.

  • Quali sono i momenti fondamentali per il tuo percorso di giocatore nei Rams?

“Credo sia tutto una questione di testa, più si è coinvolti e più si è disposti a metterci l’anima, per questo gioco, per questa squadra e per tutto quello che la circonda. I momenti fondamentali sono tanti, a partire dalla crescita tecnica che ho avuto grazie agli allenamenti e all’ottima organizzazione della squadra, aver avuto la fortuna di essere allenato da persone che mangiano pane e football da quando sono nati e addirittura essermi potuto allenare con un due volte vincitore del Super Bowl e recordman di Superbowl giocati, sei, hanno sicuramente contribuito. Questi sono momenti fondamentali che non so quante altre persone, in Italia, possono dire di aver vissuto”.

  • Raccontaci un aneddoto curioso, divertente che ti caratterizza.

“Un aneddoto divertente è stato durante la mia prima partita in prestito a Legnano. Non conoscevo praticamente nessuno, sapevo di avere gli occhi puntati addosso per la mia prestazione e non volevo deludere nessuno. Inizia la partita, dopo un paio di drive entro in partita, mi posiziono, so che la chiamata è un pass in end zone quindi c’era una grossa probabilità di fare touchdown, parte lo snap, il QB osserva me e l’altro ricevitore, decide di passarla all’altro il quale con grande destrezza riesce a fare TD. Il bello è stato quando mi giro e vedo una flag per terra e l’arbitro che annuncia “push in the back numero “88”….., il mio,  una “presentazione” migliore alla squadra non potevo farla”.

  • Quali valori sportivi, umani, etici hai trovato nei Rams?

” Nei Rams ho trovato quello che mai avevo trovato prima… una squadra unita come fossimo fratelli, ideologie che ti formano e ti fanno avere una visione completamente diversa della definizione classica di “team”, ho imparato quelle piccole cose, che fanno una grande differenza. Valori che non avevo e che ringrazio di aver acquisito perché mi hanno permesso di migliorare nello sport ma sopratutto nella vita”.

  • Cosa pensi di aver dato tu ai Rams e cosa pensi di aver ricevuto da loro?

” Dai Rams penso di aver ricevuto molti insegnamenti di vita, valori che ti formano e che ti rendono una persona migliore. Sia nel modo di pensare che nel modo di comportarsi. Quel che ho dato io alla squadra non saprei, dovremmo chiederlo a loro, sicuramente un grande miglioramento del reparto ricevitori. Un WR così veloce e tecnico come me per ora non c’è ancora, anche se abbiamo buoni prospetti. Può sembrare presunzione questa ma è soltanto frutto di quanto trasmessomi da questa fantastica squadra, senza i Rams non sarei mai potuto migliorare così tanto”.

  • Quali sono le motivazioni che ti hanno riportato a giocare nei Rams dopo un periodo di stop?

” Le solite: soltanto un folle amore per questo sport e per questa squadra, nulla di più”.

Alessandro Ferri