Mental coach: what does it mean?

Ogni volta che vado sul campo di allenamento e incontro i ragazzi e il coaching staff provo un emozione piacevole. È un’emozione che diventa più intensa nel momento delle gare, quando siamo insieme sul bordo del campo. Qualcosa ci unisce, come un grande cuore che

batte all’unisono. Non saprei definirlo in maniera più calzante.

Mi sono approcciato alla psicologia dello sport in età matura, e questo non è stato certo un vantaggio, in quanto in giro ci sono tanti giovani ed agguerriti colleghi, in buona parte sicuramente più esperti e competenti di me, i quali certamente non si spaventano se devono andare a bussare alle porte delle società sportive, la maggior parte delle quali (le porte) viene sbattuta in faccia anche rudemente.

Personalmente di segni di porte in faccia ne ho già abbastanza sul viso per cui devo un grande ringraziamento a Big Ram Paolo che la sua di porta invece l’ha aperta e mi ha permesso di sperimentarmi nel ruolo.

Per un certo periodo ho fatto fatica a conciliare dentro di me la responsabilità del ruolo, quello del mental coach, con il piacere e la spontaneità dell’interazione. Mi sembrava difficile metterli assieme. Poi mi sono sdoganato, rilassandomi e tutto è venuto più naturale.

Dopo tre stagioni con i Rams, posso affermare con sicurezza di avere imparato tanto e anche di avere dato tanto.

Abbiamo iniziato lavorando con gli strumenti propri della psicologia dello sport: flow, performance profile, goal setting tra

questi, il tutto unito a colloqui con i giocatori e collaboratori che chiedevano supporto, poi abbiamo lavorato sul coaching staff, head coach “Big” compreso, il che è tutto dire.

Nell’ultimo anno, complice un po’ la distanza che ho preso dalla squadra perché affaccendato altrove, ho apprezzato il fatto che Big abbia preso in mano le redini della preparazione mentale trovando lo stimolo e le energie per specializzarsi nella pratica di mindfulness e di pnl e sperimentarle ora con la squadra.

Ho sempre pensato, da un certo punto di vista, che la mia presenza fosse un po’ ridondante per certi aspetti, perché c’era già la sua. L’abbiamo capito e abbiamo voltato pagina. Io rimango disponibile per i ragazzi e i coach che volessero confrontarsi, affrontare blocchi e ostacoli di varia natura, insomma tutto quanto può servire per essere il più sereni possibile, attraverso incontri individuali.

Anche questo è fare squadra! Forza Rams!

Marco Ghezzi