Coach Convention: “Come la laurea di un figlio”.
Quante urla, quante tentativi per cercare di insegnare a Ciuffo a trovare il suo posto in squadra e ieri improvvisamente Giuseppe Fiorito,
fisico statuario voce sicura esposizione chiara era li davanti al gota dei coach a spiegare come era riuscito attraverso la sua intuizione di usare il pallone da football americano al posto del fazzoletto ed introdurre le flag al posto del tocco per dire preso, al famoso gioco “Bandiera”, tutte cose utili per introdurre i ragazzi che di volta in volta gli venivano affidati prima ad una sorta di avviamento e poi al Flag Football. Grande lavoro frutta di una attenta osservazione sui ragazzi di cui si occupava, partendo dalla voglia di farli divertire con cose nuove e dalla passione per il nostro sport. Io seduto in disparte avrei voluto alzarmi ed urlare:” Quello è un mio giocatore, io gli ho insegnato a giocare.” Ho dovuto trattenermi anche se molto era il mio orgoglio per quanto lui era riuscito a diventare. Grazie “Ciuffo” ne è valsa la pena e sono felice che l’allievo abbia superato il maestro. Scusate ma era una emozione che ho vissuto e che ho voluto condividere con voi. Partendo con un po’ più di ordine, abbiamo vissuto due giorni di full immersion in quella che è la convention dei coach italiani che si è svolta sabato 3 e
domenica 4 a Bologna, nella quale molti sono stati gli interventi sui vari argomenti che dovrebbero far parte del bagaglio culturale di ogni coach. Nutrizione, Psicologia, Riabilitazione e tempi di recupero, oltre a dotte esposizioni su innovativi sistemi di attacco e difesa. Head Coach della nazionale Giuliano ha aperto i lavori in sessione plenaria dopo i saluti di rito, presentando i sistemi di chiamata e di allenamento del Blue Team, mentre una animata tavola rotonda su varie esperienze delle giovanili riempito la serata bolognese prima di un piacevole angolo di ricordi consumato tra vecchi avversari di tempi passati. Domenica ancora ricca di tante sessioni prima dell’arrivederci alla prossima occasione, certi che molti saranno i messaggi su cui molti rifletteranno.