Facciamoci del male.
Ieri mattina è stata la volta per linebackers e running back di avere il loro camp. Troppo competenti i nostri linebackers per venire a
sentire cose che sanno perfettamente, per cui salvo Mira, tutti gli altri hanno disertato la riunione, alcuni giustificati da impegni lavorativi, altri purtroppo sono stati avvertiti con solo tre settimane di preavviso e non hanno potuto esserci. Peccato, ci sarebbe stato molto da spiegare. Quasi tutti i running back ai quali ci auguriamo che quanto fatto sia stato utile e stimolante, domenica toccherà a ricevitori e defensive back. Fin dal mattino ieri mattina c’era u gran viavai di giocatori di Rhinos e , dai quali abbiamo appreso che avrebbero giocato sia il derby under 16 che under 19, per cui alla fine del camp, verso le 12.30 ci siamo recato al campo del Saini per assistere alla partita. Peccato che malgrado il blasone delle due squadre nessuna delle due abbia pensato di portare un tabellone segnapunti e segna quarti. Saremmo anche rimasti a vedere la partita anche se onestamente vedere una partita senza sapere che quarto si stesse giocando e quanto fosse il punteggio, onestamente non ci è parso così interessante. Vero che avremmo potuto avvicinarci a chi assisteva forse dall’inizio senza però avere la certezza che avesse seguito
tutto, che conoscesse regolamenti e meccanismi per poterci dare informazioni precise. Credo che uno degli scopi di questi campionati sia anche quello di avvicinare neofiti al football, ma come si può pensare di appassionare qualcuno ad uno sport in cui si ignorano le regole fondamentali della comunicazione? A bordo campo c’era una statua di un rinoceronte sicuramente bella ed accattivante, ma non sarebbe stato meglio investire i soldi in un segnapunti? Mentre stavo andando via ho visto una persona che stava dirigendosi nello spogliatoio dei Rhinos portando una confezione di birre che, mi hanno spiegato, sarebbero servite a fine partita a festeggiare il compleanno di un giocatore. Niente di male, anche se noi preferiamo non mischiare lo spogliatoio con gli alcolici, ma credo che avrebbero fatto un regalo migliore al giocatore e al football investendo quei soldi per comprare un tabellone come quello in fotografia, il cui costo non supera i duecento euro, così come bene avrebbe fatto la Federazione nell’obbligare le squadre che vogliono giocare, a dotarsi di un tabellone segnapunti, anche manuale, ma che permetta al pubblico di seguire le partite con maggior interesse. Peccato!