Perché il roster lungo.

Questa settimana è l’unica in cui giocheremo due partite consecutive e molti dei giocatori possono finalmente capire perché i roster delle squadre di football sono così lunghi e perché gli allenamenti sono particolarmente duri. In giovane età è vero che si recupera facilmente, ma quanto facilmente dopo che si è presa una botta? Due giorni? Una settimana? Venti giorni? Si dovrebbe riuscire ad assorbire le botte inevitabile che si prendono durante una partita, in un massimo di due massimo tre giorni, così da potersi preparare a dovere per la prossima. Ricordiamoci sempre che il football è uno sport di contatto, Vince Lombardi diceva di collisione, comunque sia è inevitabile che qualche botta la si prenda e qualche livido ce lo si faccia.  Se ben allenati ed in una buona condizione si recupera facilmente, inoltre con un po’ di esperienza si acquisisce la tecnica necessaria per ridurre limitare i colpi durante gli impatti, imparando per esempio come meglio assorbirli. Infine un roster lungo permette ad una squadra di potersi sempre allenare confrontando l’attacco contro la difesa, unico mezzo per simulare ciò che avverrà in partita. Questo è il football ed è inutile che molti ex giocatori si lamentino del diverso modo di concepirlo che hanno i giocatori attuali, come ormai diciamo da anni giocare una partita ogni tanto, per un totale di massimo nove partite, in un campionato che dura cinque mesi non è la stessa cosa, non si ha l’esigenza di recuperare così in fretta, i titolari riescono perfino a recuperare da leggere distorsioni o fratture rendendo quasi impossibile l’ingresso in campo delle riserve, infine nessuno riesce a stare al top della  forma per cinque mesi. Con questa formula non si premia la squadra meglio organizzata, con un organico equilibrato in numero sufficiente ai principi del football americano, con questa formula si crea un altro sport, per cui nessuno si stupisca se i giocatori non sono quelli di una volta, in cui mancare un allenamento era impossibile, dovendo giocare ogni settimana. Speriamo che presto qualcuno capisca che è meglio un campionato con meno squadre ma ben organizzate che giocano con cadenza regolare, così da permettere anche agli appassionati di poterlo seguire con continuità. Non dovrebbe bastare dire abbiamo

fondato una squadra, per poter giocare in un campionato, ma bisognerebbe dimostrare di esserlo una squadra, magari con un mini torneo di qualificazione. Questo anche a salvaguardia dei giocatori che non si dovrebbero sacrificare per aumentare le statistiche, ma farli avvicinare a questo fantastico gioco salvaguardandone l’integrità e facendoli scendere in campo, quando regole e fondamentali fossero almeno conosciuti. Inoltre sarebbe un buon requisito che chiunque volesse iscriversi ad un campionato dovesse avere tra i propri requisiti, oltre ad un campo di gioco, un medico, degli allenatori, anche almeno due arbitri così da poterli utilizzare durante la preparazione per spiegare il gioco e la sua interpretazione, ridurre i costi degli stessi e non penalizzando sempre le stesse squadre, che oltre a sobbarcarsi il lavoro di reclutamento si vedono costrette a pagare costi altissimi per mandare arbitri in trasferte onerose. Eliminiamo i narcisi della foto con paraspalle e casco ed incentiviamo chi ha capito l’importanza di questo sport nella sua essenza che va dal porta acqua al ref. Tornare a giocare a football quello vero, si può. Quello in cui se manchi un allenamento non potrai giocare e se non potrai giocare danneggerai i tuoi compagni che con te si sono allenati per tante volte ed allora dovrai fare una scelta: o decidi di appartenere alla piccola schiera dei giocatori di football o decide che questo è uno sport stupido per animali e continui a giocare alla play station e cerchi su wikipedia cosa vuol dire condividere con i tuoi compagni le soddisfazioni e le delusioni.