Charlotte 2018. 

Prima volta per me negli Stati Uniti per me. In aeroporto a Charlotte non comprendevo ancora se ero negli Stati Uniti paese che av

evo visto solo nei film e nelle serie tv o no, mi ci è voluto un po’ di tempo per crederci.

La vista il giorno seguente della squadra locale di NFL, i Carolina Panthers, mi ha entusiasmato e convinto definitivamente. Abbiamo avuto il privilegio di vedere in allenamento i Panthers prima della trasferta a new Orleans, all’interno del loro stadio mentre stavamo visitandolo. Dopo i primi tre giorni passati a vedere la città e le cose per cui è famosa, ci siamo dedicati all’annuale convention di football americano dell’AFCA che si è tenuta nel convention center downtown dove i grattacieli della città la fanno da padroni.

Le prime due mattine avevamo dei coach americani che ci facevano vedere dei drills per i vari ruoli con l’aiuto di giocatori della squadra di college locale la north charlotte.

Invece il primo giorno avevamo le sessioni individuali dei vari ruoli io ho partecipato a quello dello special team con un’organizzazione texana che si chiama kicking world che si occupa del allenamento dei coach nel ambito dello special team. Successivamente ho avuto una sessione per i ricevitori con il coach della north Carolina uno dei college più importanti degli USA. In entrambi i casi ho imparato molto e fatto esperienza.

Sicuramente questo viaggio mi è servito per fare esperienze e conoscenza più approfondita con i miei compagni di viaggio, che voglio ringraziare per la splendida settimana passata assieme.

Stefano Palma WR

UNA SETTIMANA A CHARLOTTE

Eccomi di nuovo, come l’anno scorso, a raccontare per una seconda volta il viaggio negli Stati Uniti, intrapreso con i Rams. Quest’anno la destinazione è stata Charlotte nel North Carolina, a differenza dell’anno precedente in cui siamo stati a Nashville nel Tennesse. Rispetto al primo viaggio alla partenza sentivo che mancava la fortissima emozione determinata dal fatto che sarebbe stata la mia prima volta negli U.S.A. D’altra parte mi sentivo più tranquillo perché sapevo a cosa andavo incontro, avendolo già vissuto. A differenza della timidezza dell’an

no scorso, quest’anno volevo troppo parlare e mettere alla prova il mio inglese. Il volo da Londra a Charlotte è stato lungo ma leggero. Non so se sia meglio dire “per sfortuna” o “per fortuna”, ma il mio schermo e quello del mio amico Tommy seduto vicino a me, sul quale si potevano vedere i film, non funzionavano. All’inizio ero disperato perché pensavo che le nove ore di volo non passassero mai. Alla fine del volo posso affermare che “per fortuna” lo schermo era rotto. Io e Tommy abbiamo parlato e ci siamo divertiti, concesse due ore di dormita, per tutto, ma proprio tutto il viaggio. Subito dopo l’atterraggio ci siamo guardati e non credevamo che il tempo fosse passato cosi velocemente. Questo bel momento non sarebbe successo se avessimo avuto la possibilità di guardare dei film.

Arrivati a Charlotte abbiamo rivisto il nostro caro amico Randy Danner , che ha poi passato con noi tutta la settimana . I primi tre giorni sono dedicati, come è solito, alla visita della città. Abbiamo visitato il museo della Nascar Hall Of Fame, un museo delle scienze e uno

di arte moderna.      Io sono rimasto impressionato in particolare dall’università UNC Charlotte e dallo stadio dei Carolina Panthers. L’università mi ha davvero lasciato a bocca aperta. Immensa, quasi come una piccola città, è piena di strutture per gli studi, ma soprattutto sportive. Conta circa dieci campi da tennis, due da baseball, un centro sportivo di atletica, vari campi da allenamento per il football americano e il relativo stadio. È un complesso davvero enorme. Mi ha affascinato tanto quanto mi ha fatto provare invidia e un po’ di tristezza. Una tale università è il luogo ideale per un giocatore di football americano, ma è davvero difficile poterla frequentare. Per quanto riguarda lo stadio dei Panthers ho avuto l’immensa fortuna di vedere dal vivo giocatori della NFL (National Football League). Davvero emozionante.

Il motivo principale per il quale siamo andati in America è l’AFCA (American Football Coaches Association). Passati i primi tre giorni, i rimanenti quattro li abbiamo passati al Charlotte Convention Center, dove abbiamo potuto partecipare alla convention. Si assiste a importanti incontri con coach di football americano che espongono la propria filosofia, cultura e tecnica usate nel loro lavoro. Oltre alle sessioni teoriche quest’anno hanno organizzato anche dimostrazioni pratiche, a mio parere molto produttive. Alla convention abbiamo inoltre rivisto Johnny Tusa fantastico coach e bravissima persona, sempre a disposizione e gentilissimo con noi Rams.

Anche quest’anno ho vissuto un’esperienza indimenticabile.

Ringrazio la signora Anna Puzzarini che, gentilissima, ci ha permesso questo viaggio, e tutti coloro con i quali ho passato questa magnifica settimana a Charlotte: Big, Randy, Zamba, Sox, Fede, Ste e Tommy. È stata davvero un’esperienza unica e spero di poter vivere con voi e con tutti gli altri Rams un campionato ricco di emozioni.

S0 PROUD TO BE A RAM

Cris #31