Un altro mattoncino alla mia formazione
Quelli di quest’anno è stata una settimana che porterò per sempre con me. Seconda volta negli States per me dopo l’esperienza di Nashville dello scorso anno, Charlotte città dai palazzi immensi che ti fanno rimanere con il naso all’insù, arricchita dai suoi musei, dai suoi locali e ristoranti, una città pulita abitata da gente cordiale. Uno dei momenti più belli è stato quando abbiamo visitato il college, immenso e nemmeno paragonabile a una qualsiasi università italiana, sede dei 49 Ers, con i suoi impianti sportivi dedicati all’atletica, calcio, baseball e ovviamente al football, mi ha fatto sentire quasi come dentro a uno di quei film ambientati nei college, nonostante la retta sia improponibile, invidio chi studia li. I giorni dell’AFCA sono stati come al solito pieni e interessanti, col fatto che quest’anno hanno introdotto anche le sedute pratiche era bello vedere sul campo gli insegnamenti dei coach. Bello è stato anche parlare con gli espositori che rimanevano sempre stupiti del fatto che venissimo da Milano come squadra di football americano e non calcio, e anche lì siamo riusciti a trovare qualche modo per fare un upgrade a livello di gestione della squadra grazie ad un app davvero interessante. L’ultimo giorno di AFCA io e Zambe abbiamo assistito ad una seduta tenuta da Ernest T. Jones, Defensive coordinator di Morgan State, devo dire che
probabilmente è stata la seduta più interessante di tutta la mia esperienza dell’ AFCA e che cercherò di portare a tutta la difesa dei Rams, dove il coach non si limitava a spiegare tattiche, ma della cosa più importante in una squadra, in una difesa, la mentalità, essa ti porta a un livello dove il fisico non arriva, lo stare uniti fino ad essere un sol uomo, la mentalità vincente in ogni momento e situazione, la carica e la spinta tra compagni anche nei momenti più difficili del gioco, gli obbiettivi da raggiungere insieme, ogni slide proiettata si concludeva con la frase “We’re better than you”. Come ogni cosa bella la si vive intensamente e il tempo vola letteralmente, spero di poterla rivivere presto. Un ringraziamento speciale va prima di tutto a Anna Puzzarini, che mi ha permesso per il secondo anno di fila di aggiungere un mattoncino al mio percorso di vita, ai miei compagni, che mi hanno aiutato con il mio braccio fuori uso e sono stati fantastici in tutto, a Big che nonostante l’ansia ci ha portato in posti bellissimi e mi ha aiutato con le cure per il braccio e ultimo ma non meno importante, Randy, come piace chiamarlo a me “ Big Bro” a cui voglio un bene assurdo! Grazie a tutti voi. GO RAMS!
SOX #45