I rimpianti.

Alcuni che erano molto impegnati in questi giovedì in cui abbiamo affrontato l’utilizzo della meditazione come aiuto e supporto per superare lo stress che alcuni eventi ci possono causare, avranno sicuramente il rimpianto per non poter essere stati presenti e aver potuto vivere questa esperienza. La vita purtroppo o per fortuna ci abitua quotidianamente a delle scelte e noi siamo il risultato di queste scelte. L’esperienza fa in modo di fornirci gli strumenti per sapere quale è per noi la scelta al momento migliore, ma non sempre la scegliamo. Alle volte la pigrizia o altro ci inducono ad andare contro alcune di esse per effettuarne altre, le quali a differenza delle prime che spesso ci danno soddisfazione, ci inducono al rimpianto. È inevitabile. Molti filosofi hanno speso tempo e pagine per cercare una soluzione, Fichte e Kirkegard, al loro modo ne hanno discusso a lungo, senza trovarne una valida. Dal passato ai tempi nostri l’argomento è rimasto vivo e anche recentemente in “Va dove ti porta il cuore” ed in altri mille romanzi o film se ne è discusso e se ne discute. Collodi in Pinocchio ci racconta la scelta del burattino che bigia la scuola attratto dalla chimera del lunapark, così come Omero ci racconta delle scelte di Ulisse il quale deve hai suoi compagni obbedienti e disciplinati, la salvezza, quando consapevole dei rischi che il canto delle sirene avrebbe provocato si fa legare per non cedere ad esso. Viviamo di esempi che ci suggeriscono scelte adeguate ma non sempre è facile farle. I dubbi crescono le certezze diminuiscono. Viviamo in un’epoca in cui spesso siamo vittime della gratificazione immediata, a danno della soddisfazione conquistata attraverso un percorso, incuranti degli effetti collaterali che una gratificazione immediata provoca. In questa ottica dobbiamo vedere l’acquisto a rate, i giochi alla play station come attività principale e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Nessuno pensa a quanto andrà veramente a pagare l’acquisto a rate né si ferma a riflettere sul perché ha questa necessità impellente di quell’oggetto, per poi scoprire che non era così importante averlo e che lo pagheremo molto di più alla fine. La gratificazione per l’acquisto dura pochi minuti il rimpianto molto più a lungo, nonostante questo siamo spesso pronti a ricaderci poco dopo. La stessa cosa accade al contrario quando non facciamo qualcosa per giocare un’ora in più alla play station, per sdraiarci un’ora prima sul divano e così via rinunciando a qualcosa che avrebbe potuto gratificarci se solo avessimo provato a viverla. Come spesso ho avuto modo di raccontare la mia vita sportiva è stata ed è piacevole, proprio perché non ho mai avuto rimpianti. Mi sono sempre allenato quando dovevo e mi sono sempre impegnato quanto potevo e non mi è mai successo di uscire dal campo in cui pensavo che avrei potuto dare di più. Troppo il rispetto per i miei compagni e per i miei coach che mi avevano dato quell’opportunità per rinunciarvi. Ho rinunciato a tante serate con alcuni miei amici o con i miei familiari, i quali alla fine si sono abituati a spostare qualsiasi manifestazione nella quale avessero il piacere di volermi coinvolgere, a giorni diversi dal martedì o giovedì, ma ho vissuto tante serate con i miei compagni a fare ciò che mi piaceva e che ha migliorato il mio modo di essere e di vivere, e continua a crescermi ogni volta che me ne occupo: il football americano. Ieri sera mentre tornavo a casa pensavo quanto ero fortunato ad esserci stato anche ieri, bella esperienza, grazie a tutti quelli che hanno voluta condividerla con me e con noi.