Cos’è la wild card.
Ieri mi hanno telefonato alcuni genitori per sapere cosa fosse la wild card e quando finiva il campionato. Lo sport di origine americano è improntato sullo spettacolo, sul cercare di fare meno sconfitti possibili e , possibilmente, un forte incremento del merchandising, adotta una formula di campionato diversa da quella usata comunemente da noi. Noi europei per esempio nei campionati di calcio nazionali, utilizziamo normalmente il così detto campionato all’italiana, vale a dire che tutti giocano con tutti ed alla fine chi ha più punti viene dichiarato vincitore. Gli americani, anche per le grandi distanze che dividono le squadre della varie città, preferiscono dividere le società in più divisioni, e le stesse in due conference. Il primo scopo delle squadre è quello di vincere la propria divisione, titolo che oltre a decretare il campione di un determinato territorio, determina la squadra che avrà accesso ai play off direttamente. Per fare il più omogeneo possibile il proseguo del campionato, potendo avere infatti una divison con squadre più forti anche della vincente di un ‘altra, si da la possibilità alle seconde classificate ed alle migliori terze di accedere a scontri incrociati, privilegiando l’appartenenza alla stessa conferenze, così da poter comunque avere squadre territorialmente vicine, e da poter scegliere le sfidanti alle vincitrici di division, in una partita di play off, appunto, che hanno la caratteristica di essere secche. Vale a dire, che alla fine della stesa chi vince va avanti chi perde ha finito il campionato. Con questa formula si passa dalle sedici squadre iniziali, le vincitrici di division più le vincitrici delle wild card, ad otto , poi quattro, infine ci sarà la finale delle due conference per arrivare al Ninebowl. Con questa formula non si ha una seconda classificata, ma la sconfitta del Ninebowl è comunque la vincitrice della sua conference, con conseguente titolo, magliette cappellini e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente il merchandising, non è obbligatorio mentre il titolo si. Per questo non vedrete mai premiare lo sconfitto in una finale, in quanto con questa formula,, lo sconfitto è comunque un vincitore. Spero di essere riuscito a spiegare, seppur in maniera molto sintetica, questo meccanismo che è sicuramente molto più spettacolare della formula del girone all’italiana, in quanto con questa formula solo all’ultimo incon
tro si determina il vincitore, dando il massimo del valore agonistico ad ogni partita di play off. Infatti, basta una sola sconfitta, per interrompere bruscamente il cammino. Per questo motivo nessuno sa con certezza quando termina il campionato di una squadra che ha avuto accesso ai play off. Può essere la prima settimana, nel nostro caso il week end del 4 o 5 giugno o il giorno del Ninebowl l’otto di luglio. Ovviamente questo sulla carta, poi gli esperti possono pronosticare più o meno quando una squadra arresterà la sua corsa, e come si sa l’Italia è la nazione con più esperti al mondo. Chi ci segue sa che non amo i campionati che finiscono oltre i primi di giugno, specie al nostro livello, infatti a giugno ci sono sempre anche altri campionati a cui teniamo particolarmente: gli esami scolastici e quelli universitari e riteniamo che sebbene lo sfogarsi facendo sport possa aiutare e migliorare la concentrazione, la tensione di partite cosi agonisticamente caricate non siano la cosa migliore per gli studenti. Ciò non toglie che, dato che tutti insieme abbiamo fatto questa scelta, daremo il massimo per onorarla e cercare di riuscire a far convivere due impegni così importanti. Spero di essere stato abbastanza esaustivo e mi auguro dopo queste spiegazioni di trovarvi numerosi sugli spalti sabato 4 giugno al centro sportivo G. Deledda di Bresso con kick off alle ore 21.00 a tifare per noi se lo volete o comunque a godervi lo spettacolo offerto dai nostri ragazzi, ricordandovi che un’altra delle cose che vorremmo riuscire ad importare dagli USA, è il tifo positivo. Vale a dire l’incitamento alla propria squadra e mai l’insulto all’avversario o agli arbitri, che al contrario ringraziamo per darci la possibilità di giocare.