L’ansia da prestazione sportiva.
Sentivo ieri l’intervista ad un tennista da Wimbledon che dichiarava che l’ansia lo aveva condizionato nella prestazione. Molti trattano l’ansia come una malattia o qualcosa da combattere, mentre l’ansia appartiene alle emozioni che il nostro cervello ci trasmette per proteggerci quando pensa che ci sia qualcosa che potenzialmente potrebbe farci soffrire. Il pensiero di non riuscire ad eseguire una prestazione conforme a quanto sperato, di non riuscire a ripetere una prestazione ritenuta ottimale, potrebbe generare questo tipo di difesa che l’organismo mette in atto per non farci incorrere in una possibile delusione. L’ansia come la paura non vanno combattute, vanno gestite. Bisogna imparare a conviverci e a fare in modo che rimangano dei buoni consiglieri ma che non siano troppo invadenti. L’ansia ci ricorda che stiamo per affrontare qualcosa di particolare di inusuale e si manifesta in vari campi della nostra vita. Imparare a gestirla porterà dunque grandi benefici non solo in campo sportivo. Parlando della sua gestione dobbiamo sempre ricordarci che non esistono maghi e che la sua gestione è frutto di allenamento e lavoro, sul quale noi siamo appena all’inizio. Lo studio del Flow negli anni scorsi ha contribuito a farci fare il primo passo su questa strada e credo che tutti ce ne siamo resi conto, quest’anno intensificheremo questa parte di allenamento che dovrebbe portarci grandi benefici anche nella vita comune. Situazione potenzialmente ansiose ne viviamo
quotidianamente e molte le gestiamo serenamente, senza però analizzare come lo facciamo. Partiremo da queste osservazioni per ricavare per ognuno di noi un metodo che ci possa aiutare in quelle più difficili, quali una interrogazione, un esame, un colloquio di lavoro, la presentazione di un progetto, una partita o le molteplici altre situazioni che singolarmente viviamo come ansiose. Lo sport come formazione, ancora una volta, lo sport come maestro di vita. So che è difficile preparare un percorso efficace per un singolo atleta, molto più difficile trovarne uno che si adatti ad una squadra, ma state tranquilli non ci faremo prendere dall’ansia.