Il piacere di desiderare e conquistare.
Ogni anno si svolge negli Stati Uniti la convention dell’American Football Coach Association e da tanti anni ho la fortuna di poter partecipare e sentire tanti allenatori parlare non solo di strategia e tecnica, ma di ascoltare quale sia stata l’etica e la filosofia che ne ha inspirato la carriera. Ho avuto la fortuna di assistere all’evoluzione del pensiero di molti coach professionisti, che abbandonata la filosofia dell’unica cosa che conta è vincere, sono approdati a quella che dava maggior importanza al miglioramento di ogni ragazzo con il quale entravano in contatto. Tanti sono gli aneddoti da loro raccontati a sostegno delle loro tesi, tanti i coach che hanno saputo ispirarci. Così ogni anno come finisce la convention comincio a pensare a come poter andare l’anno prossimo, dove trovare i soldi. Il costo non è eccessivo ma si aggira comunque tra albergo, volo, ESTA e iscrizione all’AFCA sui mille cinquecento euro, ovviamente viaggiando non comodissimi, mangiando non proprio nei migliori ristoranti e dividendo la camera con qualche amico. Soldi ben spesi, ma che bisogna trovare. Così da un po’ di anni, visto che non voglio sottrarli alla mia famiglia, ogni moneta che alla sera mi ritrovo in tasca, qualche volta forzando un po’ la mano, la metto via. Ogni moneta da un euro, o due euro, finisce ordinata nell’apposito contenitore fino a quando non viene riempito. Poi questo viene riposto in una apposita scatola dove lentamente verrà raggiunto da tanti altri, fino a raggiungere i vari traguardi. Ben ieri sono finalmente arrivato a completare il primo traguardo: volo aereo pagato, sperando che il dollaro non salga ulteriormente e nemmeno il costo del carburante. Fatto il più ora non mi resta che continuare fino ad arrivare a completare il budget. Perché vi racconto questo? Perché vorrei condividere con tutti voi il piacere di questo conquista, mi piacerebbe riuscire a spiegare quanto non sia solo la convention la cosa bella, ma che anche questo risparmiare quotidianamente per riuscire a
potermela permettere, dia a quel viaggio un sapore particolare. Sarà per questo che quando poi arrivo mi piace condividere con chi non ha la fortuna di poterci essere tutto quanto viviamo, e sarà per questo che una volta arrivati cerchiamo di non perdere nessuna delle sessioni che la convention ci mette a disposizione. Ogni viaggio una avventura, ogni convention tante piccole perle di saggezza che speriamo di riuscire a fare nostre. Tra un anno, nel 2017, celebrerò il mio trentesimo anniversario di iscrizione all’associazione dei coach americani, traguardo non certo prestigioso, in quanto sancisce solo che il tempo è passato. Certamente non sono tra i più vecchi, perché, malgrado molti possano andare in pensione, la passione per questo sport e per questa professione fa si che nessuno voglia fare un passo indietro, ma malgrado l’età continuano ad impegnarsi perché i ragazzi capiscano la fortuna che il poter giocare a football americano sia per loro. Non c’è studio di avvocati o commercialisti, non c’è ospedale negli USA, in cui le persone di punta non vengano da esperienza nel football americano. L’aver giocato in squadra, l’aver sofferto in allenamento, l’aver programmato strategie per gli avversari di turno, l’aver saputo stringere i denti e rispettare le regole , sono stati, da sempre, insieme a quanto appreso sui libri, la miglior formazione possibile per la classe dirigente. Per questo per me questo è un giorno importante, raggiunto il primo step, ora mi restano sei mesi per risparmiare i soldi per hotel e vitto, ma sarà un piacere, come il football mi ha insegnato, un passo dopo l’altro, un euro dopo l’altro, arrivare anche quest’anno all’ambito traguardo.