Il vento è lo stesso.
Ieri ho letto questa frase: “La barca che vince ha lo stesso vento delle altre ma un equipaggio migliore”. Mi è piaciuta e la ho riproposta ad alcuni miei amici ottenendo risposte diverse. Alcuni la hanno condivisa, altri hanno cominciato a dirmi che era vera però…. . Però bisognava vedere se gli scafi erano uguali, se qualcuno non avesse danneggiato anche inavvertitamente qualcun altro, se il vento non fosse cambiato improvvisamente ecc., ecc. Tutte cose vere, ma credo che la frase volesse proprio sottolineare il fatto che scuse ce ne sono sempre tante, ovviamente anche plausibili, ma che giustificando troppo non si va lontano. Ho trovato molti mancati giocatori di football, che continuavano ad affermare che se avessero avuto tempo per allenarsi avrebbero potuto fare sfracelli, altri che ritenevano che la loro abilità era talmente alta che sarebbero potuti venire solo per le partite, e ovviamente con queste premesse da noi non hanno potuto giocare, altri ancora che adoravano questo sport ma avevano sempre qualcosa che gli impediva di giocare. La lista delle scuse è stata e sarà sempre molto lunga, ma la realtà è che il football non è uno sport per tutti. Non è uno sport pericoloso, come molti credono, ne uno sport violento, come piace definirlo ai giocatori rutto e birra, è uno sport estremamente tecnico, che richiede grande costanza, umiltà, disciplina, perseveranza e capacità di lavorare in squadra. Tutte cose che sono rare da trovare. Con giocatori con queste caratteristiche sono convinto che il vento conti poco, nei momenti di difficoltà sarebbero tutti li a soffiare insieme per uscire dalla bonaccia. Bisogna anche tener conto che non è detto che si debba per forza essere i migliori, quello a cui dobbiamo puntare è riuscire ad esprimerci al meglio delle nostre possibilità, può darsi che ciò lo faccia anche il nostro avversario e che sia più dotato di talento di noi ed allora ben venga la sua vittoria, ma ben
venga anche la nostra prestazione. Tutti hanno letto la frase iniziale come un proclama di sconfitta, perché la stupida cultura calcistica italiana fa si che lo sconfitto sia considerato un perdente prescindendo dalla realtà., ed allora subito a cercare scuse per giustificare la sconfitta. Ci possono essere sconfitte che valgono molto più di tante vittorie. Vittoria e sconfitta sono due termini che vogliono dire poco, credo di aver imparato che perderemo quando non avremo più voglia di migliorarci, credo che perderemo quando non avremo più la volontà di accettare una sconfitta come una tappa sul cammino della nostra crescita, mentre saremo dei vincenti quando prenderemo quella sconfitta come una opportunità per trovare nuovi stimoli per continuare sulla strada della crescita. Analizziamo le nostre sconfitte siano esse scolastiche, sportive o lavorative, pensiamo ai nostri punti di forza e a quelli di debolezza, miglioriamo i secondi e affiniamo i primi con la consapevolezza che la prossima volta dovremo fare meglio. La prof ci ha bocciato o ci ha valutato poco, ben questa estate studiamo le cose in cui eravamo carenti e stupiamola a settembre, il lavoro non gira, vediamo come possiamo invertire questa tendenza, cosa possiamo fare meglio e cosa dobbiamo eliminare, per la parte sportiva ci stiamo già lavorando dalla sera in cui abbiamo perso la finale. Stiamo già facendo qualcosa perché ciò accada, consapevoli che l’unica cosa che cade dal cielo è la pioggia. A questo proposito se vuoi provare a te stesso che puoi essere un giocatore di football contattaci, l’ultimo week end di agosto cominciano gli allenamenti e potrai vivere con noi questa meravigliosa avventura, ma fallo solo se hai motivazioni a migliorarti e ai voglia di contribuire alla nostra crescita. Ricordati entrare nei Rams è facile, difficile è avere il carattere per rimanerci
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