Il programma
Quando parlavo con Mike Lodish della sua carriera gli chiesi come era finito a giocare a UCLA e lui mi rispose che alla fine dell’High School, data la sua alta valutazione come
giocatore ed il suo ottimo rendimento scolastico, era stato segnalato come uno dei giocatori più interessanti di tutti gli States e il migliore del suo stato: il Michigam. Tutti gli Haed
coach della Big Ten, il meglio delle università del football americano, facevano la coda alla porta di casa sua per invitarlo ad andare da loro, ovviamente gratis, grazie alla borsa di studio per meriti sportivi. La sua decisione fu di scegliere UCLA perché riteneva il programma migliore di quello delle altre università, sebbene tra quelle in fila ci fosse anche Michigam che gli avrebbe permesso di rimanere vicino a casa. Il programma dunque fu la molla che indirizzo la sua carriera. Le stesse risposte le ho avute da tutti i giocatori forti con i quali sono entrato in contatto, che hanno avuto la possibilità di scegliere, in quanto ambiti da diversi head coach. Tutti concordi che a spingerli verso una università od un’altra fosse sempre stato il programma. Senza un programma non ci può essere futuro ed anche la sorte non
saprebbe come aiutarci. Tra i marinai vi è un detto che recita:” Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.
I Rams da sempre hanno un programma che prevede il miglioramento di ognuno dei suoi componenti come obbiettivo principale. Formare uomini, insegnando a lavorare con i propri compagni, divertendosi. Se saremo fortunati ed avremo grandi atleti in quell’anno arriveranno anche le vittorie, altrimenti per noi sarà comunque una vittoria dare il meglio di noi stessi, facendolo insieme. Tutto questo ovviamente tenendo il bilancio societario sempre sotto controllo e avvalendosi di collaborazioni rigorosamente gratuite. Fedeli al nostro programma non abbiamo mai pagato nessuno dei grandi allenatori che si sono succeduti sulla nostra side line: Mark Haern, John Costanzo, Rich Cannon, Sam Rutigliano e Randy Beverly Jr in rigoroso ordine cronologico. Così come mai abbiamo pagato un giocatore, ne abbiamo mai preso giocatori da altre squadre, salvo che fossero loro, con il parere favorevole della società di appartenenza, a voler venire da noi. Ci siamo sempre adoperati per far si che fosse la squadra stessa a coprire i ruoli mancanti, sopperendo con la velocità alla stazza fisica, con la tecnica alla forza, con la disciplina e la strategia alla maggior disponibilità
economica di alcuni avversari. Quando ci chiedono le caratteristiche per giocare nei Rams o anche per farne parte, la risposta è sempre la stessa: le nostre tre C che stanno per Cervello, Cuore, e Co—ni, nient’altro. E’ per noi un programma molto ambizioso quello di riuscire a migliorare chiunque entri in squadra, ma devo dire che tutti quelli che ne hanno fatto parte ad oggi, hanno sempre lasciato la squadra, quando lo hanno dovuto fare per impegni lavorativi, familiari o per età anagrafica, migliori di quando vi erano entrati e questo è per noi il nostro miglior palmares. Come avrete capito entrare nei Rams è estremamente facile, difficile è rimanerci, in quanto niente di quello a cui si ambisce è in vendita ma tutto va conquistato, con pazienza, impegno, dedizione. Nessuno è diverso in squadra, non ci sono privilegiati, essere parte della Green Elite, il meglio della squadra, non da diritto a privilegi, ma obbliga ad un maggior impegno per essere di esempio agli altri. Stessa cosa vale per i coach o i dirigenti. Dove dorme, mangia o viaggia un giocatore può dormire un dirigente. Certamente nessuno di noi potrà mai fare il professionista, per noi il football è e sarà uno sport e non una professione, ma nel nostro curriculum metteremo con orgoglio gli anni investiti nei Rams. Sarà per questo che ormai da sempre più anni non si spiegano più queste cose ma ci si limita a dire: Rams is enough.