Tanta esperienza anche quest’anno.
Come ogni anno non torno a mani vuote dalla convention. Tanti gli amici con i quali ho scambiato impressioni ed opinioni, tanti i coach che mi hanno arricchito con la loro esperienza. Nelle sessioni plenarie si ha l’opportunità di sentir parlare coach che hanno fatto la storia del football come Bill Curry, uno che ha avuto il privilegio di giocare per Vince Lombardi, uno che la famosa Green Bay Sweep, la ha vista nascere
e la ha giocata nel ruolo di centro, forse il ruolo più difficile in quel tipo di azione che vedeva le due guardie sganciarsi. Non solo Vince Lombardi tra i suoi allenatori , ma anche Don Shula e Bobby Dodd. Due Superbowl vinti da giocatore, innumerevoli successi da allenatore, fino ad essere eletto Coach dell’anno della NCAA in Alabama. La sua carriera e la sua vita, sono anche ricche di passi falsi, delusioni, tragedie, ma ogni volta è sempre riuscito a superare tutto grazie alla sua tenacia. Come commentatore ha condiviso i suoi pensieri con milioni di telespettatori facendosi apprezzare da molti. Stringergli la mano è stato un privilegio. Quando gli ho detto che la sua celebre frase: “ Ci sono due dolori nella vita, uno quello dato dalla disciplina, l’altro quello dato dai rimpianti, uno è temporaneo, l’altro dura per sempre. Sta a te decidere quale sopportare” mi guida spesso nelle mie decisioni, perfino in quelle alimentari, ci siamo scambiati un sorriso che mi sono portato a casa. Ken Sparks ci ha regalato una dimostrazione di come il football abbia forgiato il suo carattere. Nel 2012 uno tra gli allenatori più vincenti di tutti i tempi, uno dei pochi con oltre trecento partite vinte in carriera, viene a sapere di avere un cancro. Lui ci ha detto con orgoglio durante la sessione generale : “ Io ho avuto il cancro, ma il cancro non ha mai avuto me.” La sua storia è fatta di tante vittorie ottenute con ragazzi che non sono mai diventati professionisti, salvo qualche eccezione, ma che lui ha aiutato a diventare uomini con la U maiuscola. Vi invito ad andare a leggervi la sua carriera, un grandissimo. Non ci sono solo questi grandi maestri, ci sono anche tanti bravi allenatori di High school con i quali confrontarsi con problematiche spesso simili alle nostre. Sentire come allenatori di piccole scuole con pochi ragazzi da far giocare e budget ridotti, siano riusciti a far crescere la squadra, fino a farla diventare l’orgoglio di una cittadina ed un momento aggregante di un intero paese grazie a programmi rigorosi e a grande dedizione, ci da molto entusiasmo e grandi insegnamenti. Loro come noi sono lontani anni luce dal mondo dei pro, ma anche da quello dei college. Il loro problema è convincere i presidi ad investire nel football, a migliorare le attrezzature, ma il loro problema è anche riuscire a fare una squadra con i ragazzi che si presentano per giocare. Un po’ come i problemi che incontra uno dei nostri oratori o delle nostre scuole nel formare una squadra di calcio più o meno competitiva. Con loro lo scambio di esperienze ci aiuta ogni anno a migliorarci reciprocamente, con loro intrecciamo rapporti che coltiviamo anche durante l’anno per consigli e opinioni. Tre giorni intensi, tanti insegnamenti e anche il piacere di viverli con i miei giocatori ai quali speriamo di poter continuare ad offrire queste opportunità.