Ultimi preparativi

Oggi mentre preparo la valigia penso a come cambino le priorità a seconda dell’età. Una volta bastava partire per andare alla convention, non importava molto cosa uno ci metteva dentro la valigia, bastava una tshirt della squadra più una di ricambio, una macchina fotografica per cercare di riprendere da vicino i tanti personaggi che avremmo incontrato ed il resto era superfluo. Oggi la prima cosa che controllo sono le pillole per la pressione, poi la aspirinetta e la presa per ricaricare il cellulare con l’adattatore, quest’ultimo frutto dell’esperienza, mentre rimane una priorità la polo della squadra. Sono passati tanti anni ma l’orgoglio di far sapere a tutti che una squadra italiana non spende  soldi per far giocare americani in Italia, ma per mandare italiani negli Usa ad imparare come ci si dovrà

allenare, è rimasto. Molti sostengono che il football è cambiato e certamente è vero per quanto riguarda gli schemi, alcune regole che meglio e più tutelano i giocatori, ma come si riceve una palla, come la si lancia, come si effettua un placcaggio o come devono essere i primi passi, i fondamentali per essere più concisi, quelli rimangono sempre uguali. Un’altra cosa è modificata, oggi la gente ha capito l’importanza formativa che sotto allenatori preparati e capaci questo sport può rivestire. Non ci sono più i voti scolastici regalati a buoni atleti, oggi se non studi non giochi. Oggi non si parla più solo  dei pochi che arriveranno al professionismo, oggi si parla anche  dei molti che in tutte le scuole,

università si impegnano per diventare buoni giocatori, ma soprattutto come  attraverso il football,  aiutarli a diventare uomini capaci  di  lavorare in squadra, a comprendere l’importanza della disciplina, del rispetto, della lelatà, insomma di tutti quei valori che nella vita comune faranno la differenza. Alla sessioni di tecnica si ne unisono alcune di filosofia e di formazione fatta non solo da grandi allenatori, ma anche da chi oggi, finito di giocare da tempo, è diventato un manager di successo, apprezzato e stimato non solo per il suo passato ma per quanto ancora fa oggi. Pollo ed Andrea, alla loro seconda esperienza, Franz alla terza, Randy Danner  alla quarta, tre rooky ed io alla mia ennesima, più due venuti l’anno scorso che anno lasciato il posto ad altri, sono una bella

scommessa per il futuro della nostra squadra e su come cerchiamo di migliorare l’organizzazione dei Rams. Non sarà una vacanza, la società non è una agenzia turistica,  sarà uno stage di preparazione per aiutare i nostri compagni a migliorarsi, due giorni per ambientarsi e poi full immerison, ognuno ad una sessione diversa per imparare il più possibile. Faticoso per chiunque non per chi come noi ha capito l’importanza che i fondamentali e la formazione hanno in questo sport. Domani si parte e come sempre vi terremo informati.