Piccoli gesti o no?
Sempre più spesso i social network sono pieni di filmati raccapriccianti, veri o falsi, non ci è dato di sapere. Sembra che il mondo sia interessato solo al suo peggio o qualche volta al suo meglio, ghettizzando la normalità che diventa sempre più considerata inutile. Stupidi messaggi con inviti altrettanto stupidi: “ Non riuscirai a vederlo fino in fondo” o “ Guarda questa ragazza ubriaca cos fa!”, ecc. ecc., e la gente clicca condivide, esattamente come quando da bambini per invogliarci a mangiare i nostri genitori ci invitavano dicendoci che
non saremmo riusciti mai a finire la minestra e noi ci mettevamo di buzzo buono per fregarli mangiandola tutta. La differenza è che loro lo facevano per il nostro bene, questi lo fanno credendo di essere dei fighi perché hanno condiviso per primi questi messaggi, magari impestandoci di cooky. Quello che di negativo si ottiene è l’abitudine al macabro e la convinzione che davanti ad episodi anziché intervenire per cercare di risolverli sia molto più importante riprenderli. Basta! Basta, per favore smettiamola di diffondere filmati, ripeto spesso finti o costruiti a vostra insaputa, per cercare di scandalizzare il mondo, oltretutto riducendo problematiche annose e gravi ad una semplice immagine. Se per esempio pubblico il cane che morsica, ma ometto di pubblicare i due minuti prima in cui è stato riempito di botte, avrò una reazione sbagliata, ma comunque davanti ad uno che picchia un cane, una donna un essere umano di qualunque religione, razza o colore, mi aspetto che un uomo non lo filmi bensì intervenga. Davanti alla conoscenza di fatti gravi mi piacerebbe che chi ne è così interessato da pubblicare il filmato, anziché fare, ciò scrivesse una sua posizione sull’argomento, motivandola ed invitando alla risoluzione del problema non certo con lo stesso metodo. Si perché l’altra cosa curiosa è che spesso davanti al filmato di uno che picchia un altro, sotto leggiamo l’invito a fare altrettanto a lui, come se questo fosse un modo diverso da quello che condanniamo a parole. Basta, pietà, capisco che in questo momento storico di giornalisti bravi ce ne siano molto pochi, capisco che come ogni recente scoperta la gente, soprattutto quella non molto intelligente, faccia fatica a capire il ruolo e l’uso che di questa se ne deve fare, ma basta utilizzare disgrazie e comportamenti ignobili, per fare del facile populismo. Le guerre non si fermano con l’odio, i maltrattamenti non si fermano con la violenza, per capire un altro bisogna ascoltarne le ragioni, comunicandogli le nostre e confrontandosi civilmente con lui, qualsiasi siano stati i suoi
errori, o continueremo a fornire materiale a stupidi idioti che si improvvisano cameraman di guerra. Cominciamo tutti con il dare l’esempio, abbiamo il coraggio di scrivere opinioni, idee al posto che pubblicare stupidi selfie di cui non può fregare niente a nessuno. Mentre voi vi fotografate in palestra o al mare il mondo corre a cento all’ora e purtroppo non sempre corre dove noi vorremmo. Cominciamo dal nostro piccolo con il dare l’esempio, cerchiamo di costruirci amicizie vere in cui ci si parla con le quali si comunica, in cui non conta quale maglietta indossate, ma se è pulita o no. Cominciamo dalla squadra, dalla FIF a.s.d. dove i bilanci sono in regola, le cose trasparenti, dove vi sono poche regole ma che bisogna rispettare, non per paura di multe, ma perché non facendolo si danneggerebbero tutti gli altri e sarebbe un comportamento stupido. Facciamo in modo che chi pensa di fare il furbo si vergogni di averci provato, perché da noi non contano i furbi e neanche i più bravi, conta chi si impegna di più, chi fa i maggiori progressi, chi antepone gli interessi della squadra o del football, ai propri. Non è difficile in tanti ci stiamo riuscendo, cominciamo a dare l’esempio anche nelle piccole cose, anche nei social network per esempio. Possono sembrare cose piccole ed insignificanti, ma tutto comincia sempre dalle piccole cose, e non facciamolo pensando a quale battaglia rivoluzionaria combattere, facciamolo solo perché è il nostro piccolo contributo per cercare di migliorare il mondo in cui tutti viviamo, senza la presunzione di avere un secondo fine oltre a questo
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