Il Coni cambierà politica?
Da pochi giorni il CONI ha un nuovo Presidente, vincitore a sorpresa contro il candidato del Presidente uscente. La politica fatta fino ad oggi dal Coni è stato fondamentalmente a favore degli sport ricchi cercando di dare il meno fastidio possibile ai potenti. Malagò nuovo Presidente ha vinto raccogliendo il consenso di sportivi decisamente meno sotto i riflettori e di Presidenti di Federazioni dei così detti sport minori. Come sappiamo e siamo abituati a vedere normalmente, poco tempo dopo le elezioni, quando ci si scontra con il potere economico, le promesse dei programmi vengono spesso disattese. Noi ci auguriamo che il nuovo Presidente possa se non altro cominciare a fare un po’ di pulizia nei palazzi, dove più che assumere in base al bisogno delle federazioni si è spesso assunto in base al bisogno degli amici o parenti degli amici. Lo stato taglia i fondi allo sport e chi ne fa le spese non sono i burocrati ma gli atleti. Ora Malagò è stato Presidente dei mondiali di nuoto Roma 2009, non certo i migliori per trasparenza su appalti e gestione, ma sicuramente la Aniene, società sportiva da lui presieduta, ha raggiunto sotto di lui, successi insperati . Speriamo che nel nuovo Presidente prevalga il lato sportivo e non quello politico, noi ce lo auguriamo e gli e lo auguriamo. La sua dichiarazione iniziale in cui auspica che lo sport diventi il traino per la riscossa della
società, ci piace e va nella direzione giusta. La sua vittoria è quasi un fatto epocale , speriamo che segni veramente l’epoca in cui lo sport torni ad essere un momento formativo per la gioventù e non sia finalizzato ai soli che riusciranno a diventare professionisti. La scuola, altro impegno assunto da Malagò, dovrà far muovere i primi passi, magari già cominciando dalle elementari dove l’educazione fisica dovrà essere affidata a laureati in scienze motorie e non più a maestre che malgrado la buona volontà, non hanno la competenza necessaria. Presidente Malagò, sia
mo d’accordo su molti punti del suo programma, il consenso ottenuto le da la dimensione di quanti lo condividano, ora viene il più difficile: cominciare a metterlo in atto. Canottaggio, pugilato, scherma, nuoto, pallanuoto, pallavolo, badminton, judo, sono sport olimpici ma ce ne si ricorda solo in occasione delle olimpiadi. Sosteniamo il nostro sport sempre e lasciamo ai ricchi club professionisti di mantenere i vivai di calcio, utilizzati spesso come allevamenti finalizzati a preparare i pochi che poi verranno da loro utilizzati. Lo sport non è un privilegio per pochi, è e deve tornare ad essere un diritto per tutti. Lo stato deve capire che investire nello sport è un risparmio, non solo in quanto contribuisce a formare uomini migliori, ma in quanto migliora la qualità della vita e previene malattie che richiedono costose cure in chi lo pratica. Inoltre ricordi ai prossimi vertici politici, che in tutta la campagna elettorale si sono ben guardati di parlare
di sport praticato, che una volta l’Italia maschile era monitorata grazie ai tre giorni di visite che ogni ragazzo faceva per adempiere ai doveri militari, oggi se un ragazzo non fa sport agonistico, non ha nessun obbligo di visite mediche, e questo comporta che molti vengono a conoscenza di proprie malattie solo quando queste si manifesteranno, con costi maggiori e conseguenze facilm
ente immaginabili. La pratica sportiva con visita medica obbligatoria permetterebbe di intercettare e prevenire molte delle malattie la cui cura, una volta manifestate costerà molto allo stato.
Presidente lei può fare molto, i problemi li conosce le soluzioni anche, sarà difficile ma almeno ci provi noi e i tanti atleti delle federazioni che lo hanno votato saremo con lei. In bocca al lupo.