Un momento di riflessione

Io non so cosa succederà il 21 12 2012 so che per venti bambini il mondo è finito ieri. Credo che qualche riflessione seria sul perché e sul come sia stato possibile, dovremmo farcela tutti. Dovremmo cercare di capire come fare per far si che una notizia simile non passi come tante altre disgrazie che succedono. Vorremmo che per una volta non ci fossero i soliti quattro deficienti che ci spiegano il problema tirando in ballo le multi nazionali delle armi, la politica delle lobby e quant’altro. Proviamo a pensare a cosa possiamo fare noi, ognuno di noi nel nostro piccolo perché il mondo non finisca in questo modo. Proviamo a pensare che i bambini, i ragazzi oggi sono senza adeguati filtri e che da nostri comportamenti e linguaggi apprendono il loro modelli di vita. Ripensiamo alla semantica che spesso usiamo, alla intolleranza che dimostriamo davanti ad una qualsiasi stupida difficoltà, sia essa il motore della autovettura di fronte a noi che si spegne, o il signore che tenta di passarci davanti in una coda. Le nostre imprecazione, la nostra intolleranza, l’aggressività dimostrata potrebbe essere fraintesa dai bambini che ci osservano. Proviamo a sorridere e comprendere di più, proviamo non solo a sentire, ma anche ad ascoltare e ad accettare anche le ragioni degli altri e non solo le nostre. Le armi da sole non sparano, le armi si producono e si vendono se qualcuno le compra pensando di averne bisogno. il suo bisogno sarà più forte se avrà la sensazione di essere solo. Ogni volta che davanti ad una prepotenza ci voltiamo dall’altra parte, lasciamo solo la vittima o rispondiamo con violenza alla violenza diventiamo complici di episodi come quello di ieri. La solidarietà, il sorriso e la condanna pubblica sono le armi che possono disinnescare una corsa a chi spara prima. Le armi servono per difendersi da soli, facciamo in modo che nessuno si senta solo davanti alla violenza crescente, ma tutti insieme disarmiamo le mani di chi crede di non avere più nulla da perdere ascoltandolo e non isolandolo.