Noi ci teniamo!.
Prima di essere fraintesi, prima che qualcuno pensi che siamo soddisfatti o che per noi è uguale vincere o perdere, preferiamo chiarire che per noi Il 33° Superbowl è la partita che vogliamo vincere. La vogliamo vincere perché quando ti iscrivi ad un campionato e ne hai la possibilità, il tuo scopo è vincerlo. La vogliamo vincere perché battere i Bengals, con giocatori che hanno giocato in IFL quali quelli che hanno deciso di tornare a rinforzarli, sarebbe per noi una dimostrazione di quanto il nostro livello tecnico sia cresciuto. Questo non vuol dire che vinceremo, ma vuol dire che faremo di tutto per provarci. Detto questo siamo molto contenti per aver giocato questo campionato in cui ci siamo divertiti, emozionati e che grazie al quale siamo cresciuti prima di tutto come uomini, oltre che come giocatori. Siamo contenti perché ogni partita è stata partita vera, fatto salvo per gli amici dei Blackhorses che spero abbiamo contribuito a far crescere e a far innamorare del nostro sport. In questo campionato la squadra si è arricchita di nuovi giocatori, che hanno sostituito alcuni che per motivi di lavoro o per motivi personali hanno deciso di finire la loro carriera, la nostra speranza è che presto riescano ad occuparsi di football come dirigenti mettendo la loro passione al servizio degli altri, per permettere anche a loro di conoscere il football americano. Stasera sarà l’allenamento di preparazione al 33° Superbowl, stasera dall’intensità e dalla voglia che metteremo nell’ascoltare i suggerimenti di Randy, nell’impegnarci su
l campo, sapremo quanto realmente vogliamo questa vittoria. Tre mesi di allenamenti, una dura preparazione atletica, i camp di tecnica, tanti martedì e giovedì condivisi sono serviti a portarci a giocare questo Superbowl. Dai due prossimi allenamenti potrà dipendere se lo vinceremo o no. Sarebbe bello vedere tutti, anche gli infortunati che danno il loro sostegno a chi dovrà difendere i nostri colori. Sono convinto che nessuno di noi vorrà mancare, sono convinto che saremo pronti per l’ennesima volta a prepararci ad affrontare questa nuova sfida con le sole armi che conosciamo: unità e lavoro. La nostra storia ci insegna che non ci sono partite perse prima di giocarle. Noi dovremo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità, se sarà sufficiente ne saremo soddisfatti, altrimenti plaudiremo ai vincitori come l’anno scorso, senza rimpianti e senza rimorsi, a testa alta come ci appartiene.