Meno cinque

Comincia oggi la settimana che ci introduce al  debutto in Golden League e malgrado gli anni e l’esperienza, come ogni anno cresce la tensione. L’esordio sarà a Brescia nella tana dei Bengals, da qualche anno una classica. Come ogni campionato, in tutti gli sport dilettantistici, non sai quali strategie, ne la formazione  che incontrerai fino al momento del calcio d’inizio. Alcuni giocatori saranno gli stessi, ma altri saranno nuovi e non ne conoscerai il valore fino alla partita. Questo fa si che non conta quante volta incontri una squadra, ne se il nome è sempre lo stesso, essendo i giocatori quelli che formano le squadre, sono loro quelli che contano. Proprio il fatto di rivedere alcune facce abituali, fa si che tu possa apprezzare il lavoro dei loro coach e vedere quanto siano migliorati e quanto, grazie ai tuoi allenamenti siano migliorati i tuoi giocatori. In fondo se non ci fossero spesso le stesse sfide non ci sarebbero le classiche. Non ho sentito nessuno ieri sera lamentarsi perché per oltre la cento ottantesima volta giocavano contro Milan e Inter. Qualcuno si piò lamentare del livello tecnico basso delle partite, ma questo credo proprio che non sia il nostro caso. Le squadre che si sono preparate e formate  nel nostro campionato quando hanno provato a misurarsi con altre formazioni hanno sempre dimostrato di giocarsela alla pari, salvo perdere la buona abitudine di frequentare i camp, forse anche per via dei costi, e di anno in anno peggiorare il proprio ranking. Siamo dunque felici che Torino abbia quest’anno chiamato coach Jonnhy Tusa ad insegnare ai giocatori piemontesi ciò che già aveva fatto negli anni passati a Milano, unica differenza è, se vogliamo, che noi avevamo aperto il camp a tutti mentre i dirigenti di Torino  lo avevano ristretto ai propri affiliati. Non possiamo che accogliere comunque con piacere questo passo verso l’innalzamento del livello tecnico. Si perché se si può dire che nelle prime squadre uno potrebbe avvalersi del lavoro fatto da altri, nelle squadre giovanili si vede il lavoro fatto del proprio staff, sia a livello tecnico che a livello diffusione. Quanti ragazzi riesci a mettere in campo e di che livello qualificano la tua capacità attrattiva e di insegnamento. Quest’anno l’età media delle squadre che partecipano la campionato di Golden League si è ancora abbassato e questo ci testimonia il grande lavoro di propaganda e diffusione che stiamo riuscendo a fare. Il mantenere inalterato il livello tecnico e l’avere giocatori richiesti da società importanti ci testimonia la grande capacità dei nostri allenatori di istruire e far crescere i giocatori. Per questo siamo convinti che anche quest’anno non sarà così scontato nessun risultato. Avremo l’incognita di una debuttante, i Black Horses, dei quali si parla però molto bene. Poco se ne sa, ma i loro allenatori hanno esperienza e conoscenza e certamente non accetteranno il ruolo di vittima sacrificale. I Bengals come ogni hanno saranno la squadra da battere, non a caso sono i campioni in carica. I Lancieri stanno facendo un percorso di miglioramento costante e quest’anno sarà ancora più dura piegarli. Un campionato avvincente in cui ogni partita farà storia a se ed in cui bisognerà farsi trovare  in forma nei momenti che contano, come lo sport americano ci insegna. Una regular season che deve preparare le società a mettere in campo tutto la loro capacita tecniche e strategiche ed  i loro roster al completo, nelle partite che determineranno chi va avanti e chi va a casa. Incontri ogni settimana per mettere a dura prova la capacità di sopportazione della fatica e lo spirito di sacrifico, quali questo sport richiede  Una sola solleverà il 33° Super Bowl e sarà certamente quella che se lo sarà meritato.