Il football presentato alle scolaresche e qualche sasso nella scarpa
Circa centocinquanta bambini hanno provato ieri per la prima volta il piacere di lanciare o ricevere un pallone da football e continueremo cosi per tutta la settimana. Credo che tutti gli appassionati di football debba essere grati a Filippo ed Arturo per la passione e la pazienza dimostrati e per il grande lavoro per contribuire alla diffusione del football. Non è un caso che saranno proprio loro due a dare vita alla prima squadra under quindici della nostra scuola a Bresso. Abbiamo infatti avuto la conferma della disponibilità del campo il mercoledì dalle 17 alle 19 e dalla prossima settimana la seconda under quindici dei Rams partirà. Certamente avremmo potuto scegliere di investire i soldi della società in programmi diversi magari spendendoli in burocrazia o in arbitri, magari avremmo potuto pagare giocatori di altre squadre per giocare con noi e dire cosaì che eravamo fortissimi… avremmo potuto ma non saremmo stati i Rams. Da sempre siamo convinti che i giocatori basta formarli, non comprarli, da sempre sosteniamo che il futuro di questo sport dipenderà dal numero di praticanti e dalla filosofia nuova e diversa che riuscirà a portare , da sempre sosteniamo che se riusciamo a tenere i costi bassi potremo far avvicinare sempre più gente al football e magari non tutti diventeranno giocatori, ma molti cominceranno a conoscere questo sport fantastico e le sue regole. Certo non pretendiamo che lo capiscano tutti, ma credo che il lavoro che insieme a Lancieri e Bengals abbiamo portato avanti ci abbia permesso di avere squadre con la più bassa media di età nelle formazioni senior e questa dovrebbe essere una garanzia per il futuro. Tutto questo avviene in momenti in cui società titolate come quelle siciliane, sarde o perfino i Bob Cats e gli amici dei Blacks non riescono a schierare una under 21, e dove la federazione per il terzo anno consecutivo debba smentire i suoi programmi giovanili e giocare ancora a nove o addirittura a cinque per fare dei campionati. Qualcuno potrebbe chiederci cosa interessa a noi della Federazione, be quel qualcuno è male informato, perché la Federazione per legge è quella che ci obbliga a seguire delle line guida . Per esempio malgrado la nostra volontà noi non potremo giocare a tackle football under 12 perché la commissione medica della FIDAF lo ha proibito in Italia, sebbene negli States lo si giochi già dai sei anni. Ci piacerebbe conoscere la competenza dei medici che hanno stabilito ciò, ci pacerebbe che qualcuno di loro ci spiegasse quante attrezzature per i giovani hanno analizzato per poter stabilire che non si può giocare a tackle sotto i dodici anni e come mai i loro colleghi del rugby lo permettano ai bambini di pari età, ci piacerebbe ma ci sono domande che al m
ondo degli appassionati interessa di più: dove giocheranno i Bengals? I Daemons retrocedono? Scelta responsabile? La nazionale non vince da quattro anni ? Inevitabile, colpa dei giocatori che sono scarsi. Il pubblico presente alla qualificazione agli europei erano dodici persone ? Colpa degli spettatori che vanno altrove. I Doves non pagano per tempo ma dopo quattro giorni? Squalificati . Altre tre squadre non pagano nei tempi stabiliti e nessuno prende provvedimenti? Giusto è un momento di crisi. I giocatori dei Bengals, dei Rams, dei Lancieri sono cercati da molte squadre pur formandosi in quelli che vengono definiti tornei ridicoli e anziché chiedersi come mai crescono così bravi si preferisce denigrarli? Benissimo. Per fortuna gli appassionati di football sono molto più intelligenti di quelli che si auto referenziano sulle tastiere, per fortuna questo è un grande sport ed è galantuomo. Per fortuna i nostri programmi e quelli delle squadre che con noi condividono il nostro progetto non si limitano a dire giochiamo quest’anno e poi vedremo, al massimo chiuderemo. No i nostri dirigenti sono persone che vogliono che chi si affezioni alla società possa ritrovarla anche fra qualche anno e non vederla chiudere perché ha fatto il passo più lungo della gamba. I programmi si fanno minimo a tre anni quando si parla a ragazzi di quindici sedici anni, è da irresponsabili non programmare dei cicli. Ringraziamo il nostro Presidente Bravetti e le nostre società che ci permettono di poter giocare quest’anno, ma anche i prossimi, che ci permettono di avere i bilanci in rete e non di rifondare ogni due anni le società perché non si sa quanti debiti si hanno in giro. Sarà per questo che seicento tesserati e quattro società che non vogliono far guerra a nessuno, ma semplicemente essere certi di continuare a giocare danno cosi fastidio?