Siamo sulla buona strada.
Al di la della vittoria che ci consegna la momentanea testa in solitario della classifica , ci conforta la miglior disciplina ed organizzazione messa in campo dalla squadra. Ieri ambedue i reparti e tutti gli uomini degli stessi hanno giocato insieme, rincuorando chi sbagliava anziché colpevolizzandolo, segno anche questo di una maturità che piano piano stiamo raggiungendo. Molto c’è ancora da fare e sicuramente il lavoro non può e non deve fermarsi, anzi , rassicurati dal fatto che il lavoro paga sempre, dovremo cercare di ottimizzarlo ancora di più. Abbiamo vinto una partita importante per come l’abbiamo vinta e per il valore dell’avversario, ma non abbiamo ancora conquistato niente se non la consapevolezza nei nostri mezzi. Domani sera alle 18.00 visto la previsione di temporali, e per recuperare al meglio le forze prima della volata dei play off, sessione di filmati in aula magna al Saini. Ieri eravamo chiamati ad una prova di orgoglio, dovevamo difendere l’imbattibilità del nostro campo e ci siamo riusciti. Abbiamo dimostrato la validità di tutta la nostra squadra ruotando diversi giocatori nei vari ruoli e dimostrando che solo quando gli anelli più deboli della catena diventano forti si può cominciare a parlare di squadra. Il football non si gioca in dodici, ne in quindici, il football non si gioca una volta al mese. Il football è uno sport duro perché si gioca settimanalmente e ci si allena settimanalmente e non c’è tempo per sessione defaticanti o per riposi, quando parte la stagione si stringono i denti si trattiene il fiato e via, allenamento o partita si dovrà soffrire con i compagni di sq
uadra che diventano fondamentali per darti il cambio non solo in partita ma anche in allenamento. Pe r questo le stagioni agonistiche sono concentrate, per questo dobbiamo ancora stringere i denti. Ora entriamo nel culmine della stagione e ci entriamo da protagonisti, ci entriamo come squadra. Guardate nelle statistiche quante persone abbiamo menzionate. Segno che nel rispetto del talento dei migliori, dietro c’è una scuola. Inutile dirvi che nessun giocatore dei Rams e mai uscito da scuola diversa dalla nostra, mai abbiamo cercato giocatori in altre squadre, pur essendo pronti ad accogliere chi voleva aggregarsi, ma se ci mancava un giocatore eravamo e siamo in grado di formarlo. Mai abbiamo pagato nessuno, per noi giocare è un piacere, il piacere di condividere con i nostri compagni di squadra le lacrime ma anche e soprattutto i sorrisi, la soddisfazione di migliorare, come uomini prima, come giocatori poi. Si ieri per pochi momenti i giocatori che vi hanno preceduto e che ieri erano in tribuna, si sono rivisti: la loro stessa grinta, la loro stessa determinazione, la loro stessa volontà di perseguire un obbiettivo e di farlo tutti insieme. Ieri nell’huddle finale erano molte le persone che sorridevano insieme a noi, alcuni molti di voi non li hanno conosciuti, ma alzando la testa ho visto Roberto Pozzi e Papi Mena
rdo che mi facevano il verso, ma ho anche visto Mike che ripeteva “good game but domination is enother things” , ho visto i coach americani sodisfatti dei piccoli passi sui fondamentali che abbiamo fatto, ho visto Tiziana che capisce come il tempo che le sottraggo e che le chiedo non sia stato sprecato, ho visto le tante persone che ci aiutano da Canna a Zamba da Marco a Paolo Mattone, da Alfredo al Vice, da Francesca a Giulia, ho visto voi che avete capito come il lavoro paghi, ho visto finalmente un grande, non solo per quanto sa di football, ma anche e soprattutto per l’umiltà e per le doti umane che gli appartengono, andare finalmente sulla bicicletta, sulla sua bicicletta. Impegniamoci a fondo perché possa fare lunghe passeggiate, la strada è appena cominciata e lui ha molto da smaltire.