Leali nello sport – Leali nella vita

Eravamo stati invitati e,  ieri mattina , puntualmente ci siamo presentati in via Solferino alla sede della Gazzetta dello sport per assistere al convegno : “Mettersi in gioco : la forza dell’esempio, etica, sport, crescita civile” . Se qualcuno non avesse saputo chi erano i relatori e i promotori avrebbe potuto credere che eravamo stati noi ad organizzarlo, visto che da anni combattiamo questa battaglia. Ci ha fatto quindi molto piacere ascoltare tante persone cosi tanto importanti, finalmente valorizzare la nostra idea di sport come formazione dell’uomo e non come solo risultato agonistico a tutti i costi. Figuratevi il mio stupore quando ho sentito parlare di Certificazione Etica dello sport e di carta dei valori. Leggete questo decalogo:” 1) La persona è sempre al primo posto. 2) Atleta rispettato nella sua totalità. 3) pari opportunità. 4) Lealtà : un obbiettivo ed un percorso. 5)  Senso del limite : promuovere la vita. 6) Salute: si al benessere no al doping 7) Diversità : si all’accoglienza – no alla violenza. 8) Inclusione sociale: solidarietà e partecipazione.  9) Partnership: vince la squadra.10) Miglioramento: un cammino continuo.” Sembra estratto dalle regole dei Rams, basta aggiungerci bilancio trasparente ed è quello che predichiamo, e tutto questo non era e non è un sogno ma è già realtà per molte associazioni, ieri presenti al convegno. Ci siamo attivati e nei prossimi giorni continueremo per diventare la prima società  certificata  nel football americano visto che abbiamo avuto la lungimiranza di propagandare da anni lo stesso decalogo che loro vogliono per la certificazione. Se ci sarà da scrivere o da adempiere ad opere burocratiche saremo felici di farlo, se ci sarà da pagare per ottenerla, cosa che non ci hanno specificato ieri, non potremo permettercelo, ma saremo ugualmente contenti di aver scoperto che non siamo soli a predicare nel deserto e che lo sport comincia a riacquistare il valore formativo che merita.  Credo che il passo successivo, ma siamo già molto contenti di quello che è stato realizzato, dovrà essere la differenziazione tra lo sport, che deve  essere considerato solo quello dilettantistico e il professionismo che essendo una professione, ha valori diversi da quelli dello sport,  essendo mosso dal business e non dall’etica. Sarebbe auspicabile che l’etica riguardasse anche il professionismo, ma allora dovremmo pretenderla anche dall’industria visto che anche quella ci si occupa di business e non di formazione. Sappiamo però di vivere in un mondo che pretende la crescita continua del PIL senza chiedersi questo cosa comporta, se questo sia etico o quant’altro.  Gioiamo dunque per aver scoperto di aver trovato persone che condividono la nostra filosofia, sperando che grazie  a queste iniziative potremo domani essere in crescita costante, noi e non il Pil,  e che piano piano sempre più giovani diventino uomini  di valore con valori interni e non uomini con valori in banca.