L’allenamento.

Si ieri sera abbiamo visto all’opera cinque allenatori fantastici. Come tutti quelli che sanno non hanno usato parole difficili, non hanno messo in campo schemi complicati  o cose incomprensibili che ci avrebbero fatto credere che eravamo al cospetto di grandi conoscitori di football, che a causa dalla stupidità dei nostri compagni non avevamo potuto sfruttare. No! Ieri sera si sono adeguati al nostro livello e ci hanno insegnato a camminare nel giusto modo, condizione essenziale per poter pensare un giorno di correre. Hanno applicato la massima di un grande allenatore che dice  che non è detto che un buon ricevitore non possa essere un grande cornerback e viceversa Così ieri sera  le linee hanno provato sia in attacco che in difesa, i runninbacks sono diventati anche linebackers e i ricevitori hanno provato a diventare cornerbacks non senza qualche gradita sorpresa. Fondamentali e gradite sorprese. Sempre fondamentali, che non a caso si chiamano fondamentali. Oggi tutti vorrebbero  potersi occupare solo dei risultati dei progetti, saltando tutto il lavoro di preparazione degli stessi. Cosi i giocatori vengono sul campo e usufruiscono della organizzazione degli allenamenti, senza pensare che qualcuno  ha dovuto assicurarli, procurargli l’attrezzatura,  tracciare  il campo, portare  i palloni e tante altre cose necessarie per permettergli di avere un buon allenamento.  Tutti sanno criticare o pensano di essere più bravi di altri senza preoccuparsi del lavoro che altri hanno fatto prima per arrivare a potersi fare criticare.  Cimentarsi nella conclusione delle cose dimenticandosi che perché ci sia una conclusione ci deve essere un percorso rimane uno stupido esercizio. Cosi spesso abbiamo bisogno di molte scuse, arbitri, terreno, tempo, palloni , scarpe, per giustificare i nostri errori, quando molto più semplicemente l’unico vero colpevole è il poco tempo che abbiamo dedicato alle fondamenta, ai fondamentali. Ieri sera quando Filippo da circa trenta yard ha, non solo messo il pallone tra i pali, ma lo ha calciato  talmente alto e talmente lungo che è sparito sul tetto del fabbricato adiacente, tutti siamo rimasti stupefatti. Erano bastati alcuni “fondamentali” aggiustamenti tecnici, fatti da chi ha dedicato buona parte della sua esperienza a questo. La nostra presunzione ci aveva portato a pensare di essere un popolo di calciatori,   l’esperienza di ieri sera ci ha insegnato che ogni sport ha i suoi fondamentali e non è mai abbastanza il tempo che gli si dedica. Sabato e domenica avremo questi fantastici uomini , prima che allenatori, ancora a nostra disposizione sarebbe un atto di arroganza non approfittare della loro disponibilità e competenza.  Ci vediamo quindi sabato alle 9.30 al Saini Field per vivere un’altra fantastica giornata.