Fabrizio Cupellini parlerà alla convention dell’AFCA.

Questo il grande riconoscimento che ci siamo guadagnati sul campo. Si, Jonnhy Tusa, dopo essere stato al camp organizzato dai Rams per conto della Federazione, ai quali hanno partecipato oltre a  lui Mike Lodish, dopo aver constatato la nostra passione e la nostra voglia di fare bene, si è adoperato presso le istituzioni della American Football Coach Association, dove i nostri allenatori sono obbligati ad essere iscritti, per permetterci di presentare il football italiano agli altri coach che saranno interessati al nostro punto di vista ed alle nostre esigenze, in un intervento a noi riservato. Fabrizio per correttezza, ha chiesto alla Fidaf se avevano piacere di suggerire qualcosa da illustrare riguardo al loro punto di vista ed è in attesa di risposta. Credo che questo sia un grande riconoscimento per il lavoro che abbiamo fatto e stiamo facendo per la diffusione del nostro sport. Va sicuramente in questa direzione il programma che il consiglio della FIF a.s. ha stilato fin dalla prima riunione. Insegnare a giocare ai ragazzi, non solo farli giocare, sarà uno dei punti di forza del nostro programma. Camp mirati al miglioramento dei fondamentali delle varie posizioni che diano basi solide ai giocatori fin da metà gennaio. Stance, primi movimenti, giusta postura ad ogni passo ed in ogni momento dell’azione, non solo per affinare la propria tecnica, ma anche e soprattutto per ridurre ancora ulteriormente l’incidenza di infortuni, già bassa e sotto controllo nei nostri campionati. Il Consiglio ci ha anche chiesto un grande sacrificio, rinunciare  a giocare ad undici il prossimo campionato per facilitare il consolidamento e la crescita delle altre nostre società. Certamente sia per roster che per tecnica eravamo, con gli amici Bengals,   in grado di sostenere un campionato più impegnativo, ma facciamo parte di una associazione per scelta, giochiamo in uno sport che si riempie la bocca con la parola Brotherhood e sarebbe contro tutti i nostri valori non aspettare un anno le altre società che hanno scelto non solo di giocare, ma di farlo con le regole ed i valori che FIF a.s. esprime e vuole portare avanti. Non siamo giudici di nessuno, non pensiamo di essere migliori o peggiori di nessuno, rivendichiamo però il diritto di fare sport con le regole per le quali ci battiamo. Antidroga, rispetto per gli impegni scolastici,  lavorativi e familiari dei nostri giocatori, lealtà e massima trasparenza nelle decisioni, condivisioni delle opportunità laddove possibile, insomma non una associazione mirata al professionismo, ma alla formazione dei ragazzi attraverso il nostro sport. Abbiamo condiviso questi ideali e ci batteremo per portarli avanti, contro nessuno , ma nel rispetto di tutti, reclamando però  il rispetto che ci siamo meritati sul campo e che ci viene riconosciuto anche oltre oceano.  Il nostro obbiettivo primario sarà consolidare le società che in questi valori si riconoscono, aiutarle e sostenerle, affinché nessuna di loro debba mai chiudere ne ridimensionarsi, ma crescere e diffondere lo sport che tanto ci ha dato. La piccola palla di neve ha iniziato la sua discesa basta solo aspettare che diventi valanga.