Le notti prima..
Ci sono notti che non sono uguali alle altre. Io le chiamo le notti prima. Le notti prima di un incontro a cui tieni, le notti prima di un evento importante, le notti prima di… Fai fatica ad addormentarti, chiudi gli occhi pensi a come vorresti che si svolgesse l’evento del giorno dopo, poi cominciano ad assillarti mille dubbi e il sonno si allontana. Poi crolli e il mattino seguente di svegli carico e pronto. Poi passano gli anni e la notte prima assume un andamento diverso, ti addormenti abbastanza facilmente, poi ti svegli nel mezzo della notte e da quel momento cominci a litigare con i tuoi pensieri. Malgrado l’esperienza, malgrado le tante volte che hai già vissuto questi episodi, fai fatica a prendere sonno. Questo è il bello e il brutto di aver sposato un certo tipo di filosofia. Si perché se uno riuscisse a dare la colpa agli altri per i propri errori il sonno giungerebbe sempre tranquillo. Se viceversa uno si chiede sempre davanti ad un evento contrario: ”Dove ho sbagliato?” i pensieri e le analisi diventano assillanti. L’errore, non deve essere inteso come una colpa, in questo caso si dormirebbero soni tranquilli o non si dormirebbe affatto, ma come un qualcosa che è stato fatto malgrado i nostri sforzi. Da qui il cercare di porre rimedio, valutando analisi, comportamenti, reazioni, per trovare il bandolo della matassa, che purtroppo alcune volte non c’è. Non esistono porte chiuse, ma solo chiavi sbagliate. Questa frase che mi disse un mio professore all’università mi ha accompagnato tutta la vita ogni notte prima di …. . Ho fatto tutto quanto potevo per cercare di ottenere quanto volevo? Come è meglio che mi approcci domani? Cosa dire? Cosa fare? Come riuscire ad aiutare al meglio chi a me si è rivolto? Riusciremo anche domani ad uscire dal campo migliori di quando ci siamo entrati? Questa sarà una settimana importante, e credo che ogni notte sarà una notte prima. Si comincia oggi con la partita a Brescia, poi ogni giorno un importante incontro per organizzare e programmare il futuro della squadra, ma anche della FIF a.s.. Dovremo sentire, valutare, decidere i candidati alla presidenza, chiudere il bilancio trasparente che dovremo presentare a loro e alle squadre, parlare con il solito stentato americano con i nostri amici d’oltreoceano per programmare il futuro e le prossime spedizioni di materiale. Oltretutto c’è anche il lavoro, che sebben di questi tempi ci conceda, purtroppo, molto tempo libero, va comunque seguito. Insomma uno normale starebbe ancora dormendo, cercando di recuperare più energie possibili: già uno normale. Tra poche ore ci vedremo al Saini per partire per Brescia e per fortuna dubbi ed incertezze spariranno, resterà solo la consapevolezza che : “ Is a good day to play football”.
Oggi alcuni di noi scenderanno in campo con scarpe e guanti rosa dei professionisti della NFL. Questi non aggiungeranno niente alle loro doti di giocatori, ma hanno il solo scopo di ricordare a chi li vedrà e a loro, che combattere il tumore si può, che la ricerca va sostenuta, ma soprattutto che le visite preventive oggi possono salvare molte vite. Una diagnosi precoce, può evitare molte sofferenze e permetterci di battere un avversario subdolo, ma non invincibile.